Riceviamo e pubblichiamo
Sarebbero più di 2 miliardi di euro i risparmi dormienti degli italiani, ossia quei depositi bancari dimenticati. Ma come diventano dormienti e come è possibile recuperarli?
In base al D.P.R. n. 116 del 22 giugno 2007, è previsto che diventino dormienti: i depositi di somme di denaro e di strumenti finanziari in custodia ed amministrazione; i contratti di assicurazione in tutti i casi in cui l’assicuratore si impegni al pagamento di una rendita o di un capitale al beneficiario ad una data prefissata. Questo perché gli istituti bancari, in caso di morte del correntista, non hanno obbligo di comunicazione agli eredi della presenza di eventuali depositi. A causa di questa mancanza di informazione, tali conti correnti vengono abbandonati e, se non movimentati per un determinato lasso di tempo, vengono automaticamente incamerati dallo Stato e utilizzati per altri scopi.
Depositi bancari, i libretti di risparmio e gli altri strumenti di investimento, contenenti importi maggiori di 100 Euro, non movimentati per un periodo superiore a dieci anni, sono quindi da considerarsi dormienti, immobili e non utilizzati. Trascorsi i 10 anni l’Istituto bancario è tenuto a inviare all’ultimo indirizzo conosciuto del titolare del rapporto un invito a impartire disposizioni entro il termine di 180 giorni dalla data della ricezione. Trascorsi i 180 giorni il denaro diventa disponibile per essere versato in un fondo ministeriale che mira ad indennizzare i risparmiatori rimasti vittime di frodi finanziarie.
Per il recupero del denaro presente nei depositi dormienti è necessario inoltrare una domanda di rimborso, che può essere redatta accedendo al sito internet Consap al seguente link: http://www.consap.it/servizi-economia/rapporti-dormienti/.
Nella domanda devono essere inseriti tutti i dati e le informazioni necessarie a chiarire la propria posizione. Bisogna inoltre presentare il proprio documento di identità, codice fiscale e in caso di eredi il certificato di morte del titolare.
La domanda, insieme a tutta la documentazione, può essere presentata esclusivamente in forma cartacea, mediante lettera raccomandata a/r, all’indirizzo CONSAP S.p.A. o mediante raccomandata a mano da depositare presso la sede della società.
Per informazioni circa le modalità di presentazione della domanda e altri chiarimenti è attiva una la mail: rapportidormienti@consap.it.
“Occorre tenere presente – ricorda l’Avv. Nicola Criscuoli presidente Adoc Molise – che la presentazione della domanda è gratuita ma, in caso di accoglimento, l’istituto provvederà a trattenere una percentuale sulla somma per l’istruzione della pratica e le spese vive e che il termine di prescrizione per la domanda è di 10 anni dalla data di devoluzione al fondo per i depositi di denaro, di strumenti finanziari o di contratti di assicurazione”.
Per qualunque informazione sulla problematica del “risparmio tradito”, l’ADOC Molise invita tutti i cittadini a recarsi presso i propri sportelli presso le sedi dell’Associazione o telefonare al numero 0874.413052 ovvero scrivere a adoc.molise@gmail.com