Il Tumore del colon si può prevenire o guarire se diagnosticato precocemente

Il Tumore del colon e del retto è molto frequente ed è causato dalla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa, cioè del rivestimento interno della parete intestinale; si può prevenire o guarire se diagnosticato precocemente. Il tumore si determina attraverso la formazione iniziale dei cosiddetti polipi adenomatosi, lesioni dovute a una proliferazione cellulare alterata ma inizialmente benigne e solo nel tempo capaci di evolvere in cancro. L’invecchiamento della popolazione, le cattive abitudini alimentari e l’eccessivo consumo di alcool e tabacco sono fattori favorenti. A Campobasso presso la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” si è svolto un corso di Chirurgia Laparoscopica “live surgery” – chirurgia in diretta –  tenuto dal Prof. Camillo Cavicchioni, Chirurgo Oncologo, Direttore del Dipartimento di Oncologia e Docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.  Dopo l’introduzione del Direttore Generale, dott. Gianfranco Rastelli, sono intervenuti numerosi esperti della materia. Il corso era indirizzato ai Chirurghi in formazione per approfondire la loro cultura in merito al trattamento di questo tipo di neoplasia con chirurgia mini invasiva. Gli interventi eseguiti in sala operatoria sono stati commentati in diretta, ha partecipato come moderatore il Prof. Giorgio Cutini di Ancona, uno degli esperti italiani più accreditati e pioniere di questa metodica terapeutica. Il confronto è servito a mettere a punto le particolarità tecniche che riguardano la radicalità di questo trattamento chirurgico.
Durante l’incontro è emerso che la chirurgia laparoscopica per questo tipo di tumori  rappresenta una valida alternativa rispetto alle terapie chirurgiche tradizionali previste per l’asportazione di tumori localizzati in determinate zone del colon. Nei casi in cui è appropriato l’approccio laparoscopico va esteso a tutti i pazienti che potranno giovarsi dei suoi molteplici vantaggi. Rispetto a un intervento tradizionale, infatti, questa tecnica consente una riabilitazione in tempi brevi, con meno complicanze post-operatorie: una ferita meno estesa e una conseguente diminuzione del dolore, una riduzione dei traumi della zona intestinale e un miglior risultato estetico dovuto all’assenza di grandi cicatrici. In questo modo, poi, la degenza in ospedale è più breve.
Stando agli studi e alle casistiche finora riportate le controindicazioni appaiono limitate. Con una fondamentale precisazione: la tecnica laparoscopica va eseguita da mani competenti. L’esperienza è imprescindibile e questo approccio, nella cura dei tumori, va usato solo nei Centri  che possono offrire una esperienza ed un livello tale da garantire l’efficienza di interventi così complessi.
E’ da sottolineare come la Fondazione“Giovanni Paolo II”   sia l’unico centro Molisano presso il quale si praticano interventi di chirurgia laparoscopica su larga scala, disponendo di attività  multidisciplinari basate  sull’integrazione clinico-professionale di gastroenterologi, chirurgi  oncologi medici e radioterapisti e sulla qualità dei servizi diagnostici di Anatomia Patologica e Radiologia.

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