Estorsione aggravata, violazione di domicilio, violenza privata ai danni di un disabile, arrestato

Nel pomeriggio del 12 dicembre, la compagnia Carabinieri di Campobasso ha eseguito una ordinanza cautelare – disposta dal gip del Tribunale di Campobasso – applicativa della misura della custodia in carcere nei confronti di un soggetto, residente in provincia di Campobasso , già sottoposto a procedimento penale per reati della stessa indole e da poco ritornato in libertà.

E’ I reati contestati sono estorsione aggravata, violazione di domicilio, violenza privata e lesioni.

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia della vittima, un ragazzo residente nello stesso paese dell’indagato e disabile intellettivo, che si è rivolto alla forze dell’ordine a seguito del rincalzare delle angherie e delle prepotenze da parte dell’uomo che era diventato il suo ‘strozzino’, espressione utilizzata dallo stesso indagato in uno degli incontri.

L’attività tecnica successivamente disposta, ha consentito di cristallizzare le condotte poste in essere dall’arrestato e di constatare come le richieste di denaro si accompagnassero non solo a minacce di morte, ma anche ad aggressioni fisiche attraverso schiaffi, percosse e strattonamenti, che hanno portato nel ragazzo lesioni per le quali è stato necessario anche il ricorso al personale sanitario.

Tutto ciò avveniva nella solitudine del domicilio della vittima dove l’indagato si presentava con una certa frequenza, generalmente nella tarda serata approfittando dell’assenza degli altri conviventi. In un’occasione l’arrestato ha sfondato la porta di ingresso a calci, mentre in un’altra ha fatto accesso nell’abitazione da una finestra, utilizzando una scala appositamente recuperata, così neutralizzando le resistenze e i timori del ragazzo il quale, dall’interno della propria abitazione, tentava di ignorare le insistenti richieste di ingresso provenienti dall’indagato.

Le pretese estorsive e le aggressioni erano ormai divenute, negli ultimi tempi, insostenibili, tanto da costringere la vittima ad abbandonare la propria abitazione, in diverse occasioni, considerando che ogni qualvolta essa vi facesse rientro l’indagato si presentava per imporre le proprie prepotenze.

“Nonostante le numerose intimidazioni rivolte alla vittima al fine di evitare che presentasse denuncia o si confidasse con terzi – si legge in una nota stampa a firma del Procuratore Nicola D’Angelo – la stessa ha fortunatamente trovato il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine e ciò dimostra come simili reati, che non solo colpiscono il patrimonio delle vittime o ne mettono in pericolo l’incolumità psicofisica, ma soprattutto le logorano sotto il profilo della serenità personale e degli equilibri di vita quotidiani, possano emergere solo con il coraggio di chi denuncia”.

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