Campobasso/ Elezioni comunali: da un Ruta all’altro!

di Stefano Manocchio

Dopo la vittoria di Puchetti come presidente della Provincia di Campobasso, secondo alcuni insperata, ma per altri calcolata, il centro sinistra da un lato si è, come si usa dire, ‘ringalluzzito’, dall’altro s’interroga su come approfittare dell’onda favorevole per replicare il successo in altre tornate elettorali. Saranno le primarie del PD, allargate al voto anche dei non tesserati, il primo banco di prova nel centro sinistra in vista delle elezioni comunali di Campobasso del 2024 , che sarà il vero e proprio appuntamento politico per testare la compattezza della coalizione, atteso che le Europee sono quasi sempre state affrontate dai ‘rossi’ con una sorta di semi-indifferenza, stante la presenza nella coalizione opposta del politico più influente del momento a livello locale.

La prima considerazione è che il segretario uscente del PD, Vittorino Facciolla, non correrà per il rinnovo della carica; il secondo motivo di interesse è capire come Roberto Ruta preparerà il suo eventuale ritorno nell’agone politico locale, dopo una pausa di riflessione pluriennale, anche se nel suo ‘entourage’ dicono che poi è stato sempre lui, anche in questo periodo, il manovratore dietro le quinte delle logiche e delle alleanze nella zona sinistrorsa.

Come è noto l’unico in regione ad appoggiare la Schlein nella corsa vincente alla segreteria nazionale del partito è stato proprio l’avvocato campobassano ed è giusto che su di lui si accendano i riflettori, sia con riferimento alle primarie che alle comunali di Campobasso. Allora ricordiamo il gossip su entrambi i fronti.

Abbiamo visto che i papabili per la segreteria regionale più o meno sono: Stefano Buono, Ovidio Bontempo, Bibiana Chierchia e Giose Trivisonno, Manuela Vigilante, o Antonio Tommasone, con una nomination più di diritto che di fatto per Nicola Messere, in virtù del pedigree politico e la militanza pluridecennale.

Roberto Ruta

Come si muoverà in questo contesto Ruta? L’avvocato campobassano ha necessità di consolidare le sue posizioni e preparare il terreno per il ritorno alla carica parlamentare: la rampa di lancio gliela ha data, con la sua elezione in Consiglio Regionale, Alessandra Salvatore che è nella lista dei fedelissimi insieme a Giose Trivisonno, primo dei non eletti nel partito alle ultime regionali. Quest’ultimo non si può accontentare di quello che ha, cioè il ruolo di consigliere comunale uscente e secondo molti mira ad uno dei due incarichi: o segretario regionale del PD o candidato alla carica di sindaco di Campobasso. La data del 17 dicembre sta per arrivare e la fase precongressuale di fatto è iniziata e i candidati dovrebbero iniziare a scoprire le carte.

L’eventuale nomina di Trivisonno al vertice regionale del partito automaticamente ‘costringerebbe’ Ruta a proporsi per le elezioni comunali nel capoluogo di regione; viceversa una scelta diversa alle primarie PD farebbe rientrare Trivisonno nella corsa alla scranno più importante di Palazzo San Giorgio.

Pino Ruta

Ma la politica è tutto fuorché semplicità: quando è spuntato un altro nome per la carica di aspirante sindaco di Campobasso, cioè quello dell’avvocato Pino Ruta appartenente alla lista di Costruire Democrazia, nel PD sono iniziati i mal di pancia. Quindi due Ruta in ballo, entrambi avvocati: ci sono tutti gli ingredienti per generare confusione tra gli elettori delle eventuali primarie di coalizione. Ecco anche in questo caso la scappatoia politica: non celebrare le primarie per il candidato sindaco e trattare tutto a tavolino. Dietro il tavolo andrebbero a sedere Roberto Ruta e il nuovo segretario regionale del partito per il PD, Massimo Romano per Costruire Democrazia, Antonio Federico (casomai coadiuvato da Patrizia Manzo e Roberto Gravina) per il Movimento Cinque Stelle e quelli dei partiti minori che vorranno far parte dell’aggregazione politica per le comunali.

Con una sola certezza: i pentastellati non avanzeranno pretese per la leadership comunale, avendo già dato (anzi avuto) con la candidatura, sfortunata, di Roberto Gravina alla carica di Presidente della Regione Molise, mentre anche ai ‘cespugli’ di sinistra toccherebbe più un ruolo da notaio che voce in capitolo sulla nomina del candidato sindaco.

Si andrà verso un : Ruta contro Ruta? Vedremo e riferiremo.

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