LARINascita: E’ ora di finirla con questo teatrino, giù il sipario!

E’ insolitamente Lo scarso indice di gradimento (indagine Datamedia) che un campione di cittadini molisani ha espresso nei riguardi della gestione politico amministrativa regionale è sintomatico dello stato critico in cui sembra abbandonato l’intero territorio. L’allontanamento delle istituzioni dai cittadini è da ricondurre all’annunciato naufragio del progetto di cambiamento illustrato in campagna elettorale da Frattura e dal centrosinistra regionale, ivi compreso quel modello San Martino dell’assessore Facciolla, che insieme avrebbero dovuto costruire il Molise di tutti che oggi è una Regione sempre più per pochi e per quelli che ancora resistono.
Per quello che concerne la realtà larinese, il cambiamento proposto dalla fabbrica del centrosinistra PD, IDV, SEL e comitati vari, tutti rappresentati in amministrazione, nei fatti non ha prodotto un’inversione di tendenza rispetto al centrodestra, con una filiera che oggi, seppur rinnovata nel colore e nelle persone, continua a non produrre vantaggi per lo sviluppo del territorio, utile quindi soltanto a soddisfare gli interessi particolari. La situazione generale di Larino è decisamente peggiorata.
Sulla sanità, mentre a livello regionale si brancola nel buio con Frattura che incassa soltanto sonore bocciature sui tavoli romani pur di continuare a garantire privilegi in favore delle strutture private dell’alto Molise, alcune ricondubili all’eurodeputato Patriciello, la lenta ma inesorabile chiusura dell’ospedale Vietri si manifesta tra il silenzio e l’immobilismo dell’amministrazione Notarangelo abbandonata in balia delle iniziative del comitato dei Sindaci e civico frentano, quest’ultimo ormai ridotto ad organizzare talk show in piazza nell’estate larinese. Dov’ è  l’attività politica dei partiti a difesa della sanità pubblica? Dove è il PD che si scagliava contro la riorganizzazione sanitaria? Nessuno si solleva come qualche anno fa era solito fare contro l’amministrazione Giardino? Perchè oggi non si chiedono le dimissioni della “giunta delle idee”? Il Sindaco Notarangelo, tutta la fabbrica del centrosinistra, l’assessore Palmieri in primis, sottoscriveranno oppure no il ricorso al TAR, sostenendone le spese? Il documento sottoscritto dal comitato dei Sindaci quale attività politica ha sortito e cosa sta sviluppando?
Sulla tematica giustizia, mentre Frattura è ancora in attesa di essere ricevuto dal ministro Orlando, a Larino si sfiora ancora una volta il ridicolo. Nonostante l’incessante attività portata avanti dal consiglio dell’ordine degli avvocati di Larino, i rappresentanti istituzionali di ogni livello, dopo aver colto l’occasione utile per la visibilità e il solito giro mediatico, poco o nulla stanno facendo per la permanenza in Regione di un servizio costituzionalmente garantito.  A Larino, la giunta delle idee non poteva reagire nella maniera più assurda delegando al Sindaco, con una apposita delibera, tutte le responsabilità legate alla permanenza del tribunale, il quale si limita mansueto a garantire la presenza alle iniziative altrui.
Nel mentre Larino muore, tra il chiacchiericcio da bar e gli interessi della cricca. L’Agenzia delle entrate e l’Ufficio del Lavoro, nei prossimi mesi la Soprintendenza dei beni archeologici, il Liceo sportivo, sono ormai un ricordo. La razionalizzazione colpirà la Guardia di Finanza e la Polizia stradale, con entrambi i comandi strettamente legati alla sorte del tribunale. Anche il Consorzio di Bonifica larinese verrà accorpato a quello di Termoli così come voluto dall’assessore Facciolla. L’agonia riguarda anche l’ambito scolastico. Il taglio del nastro in stile americano di un solo piano di tutto il plesso scolastico Novelli, che non è dato sapere quando e se verrà ultimato,  celebrato in pompa magna dall’amministrazione Notarangelo non può di certo nascondere le emergenze riguardanti gli istituti presenti a Larino con la scuola dell’infanzia ancora ospitata nei container di via Morrone, il Liceo D’Ovidio dimorato dal 2002 tra l’Hospice e i servizi veterinari,  senza dimenticare l’Istituto Agrario che, dopo aver perso l’autonomia scolastica, coi finanziamenti a breve scadenza, non è ancora chiaro dove e se verrà costruito.
E’ chiaro invece che la perdita di tutti i principali servizi oggi presenti a Larino porterà ad uno spopolamento improvviso del territorio e ad un conseguente impoverimento sociale e culturale, non è forse questo un giusto motivo di ribellione? Con una popolazione narcotizzata e disinformata la morte di Larino è ormai annunciata. Non sarà più il centro di servizi e punto di riferimento per il circondario, secondo il disegno strategico portato avanti attraverso quelle scellerate scelte politiche che hanno ridotto nel tempo uno dei comuni più popolosi della Regione ad un isolamento generale.
Secondo il movimento LARINascita, Larino è in un momento cruciale per la sua storia, probabilmente non basterà la sola buona volontà ma sono necessarie altre caratteristiche che fino ad ora da parte di chi amministra non ancora sono emerse: coraggio e capacità.
Limitarsi a far fronte all’ordinario, con gli evidenti sforzi, non può qualificare un’amministrazione che avrebbe dovuto stravolgere a suon di idee la cittadina frentana. Non bastano i presenzialismi dei componenti del consiglio comunale col tentativo di far apparire una solida intesa e condivisione coi cittadini riguardo l’andamento attuale e la programmazione futura. Siamo fermi al palo. Forse con qualche processione di meno e qualche progetto finanziato in più, con talune scelte diverse e non dettate dall’interesse particolare da parte di  qualche tecnico, famiglia e opportunisti vari, la simpatia e il consenso non tarderebbero ad arrivare.
“E’ ora di finirla con questo teatrino composto di burattinai che vogliono Larino pronta a subire le manovre scellerate e capace di rimanere sospesa tra le nuvole senza accorgersi che sotto c’è il vuoto.”
Movimento LARINascita

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