Gli ‘Africa Unite’ in concerto a Riccia

Dalla segreteria del Sindaco di Riccia riceviamo e pubblichiamo

Gli AFRICA UNITE suonano di nuovo in Molise in un concerto straordinario venerdì 29 settembre 2017 a Riccia  nell’ambito della festa di San Michele Arcangelo.
Quando nel 1981 muore Bob Marley, due suoi fan di Pinerolo, Vitale Bonino (Bunna) e Francesco Caudullo (Madaski), decidono di omaggiarlo fondando un gruppo il cui nome richiami subito una delle più note canzoni dell’artista giamaicano.  Nasce così una delle maggiori realtà del panorama musicale italiano: gli AFRICA UNITE. Inizialmente i due suonano esclusivamente pezzi reggae con testi in inglese. Il loro primo album è pubblicato nel 1987 dalla casa discografica Spliff a Dada ed ha il titolo Mjekrari, che in lingua albanese significa “barbiere”. Solo il brano “Nella mia città” è cantato in italiano, poi ripreso e ri – arrangiato in Babilonia e Poesia 9 anni più tardi. La scelta esterofila permane anche nella loro seconda opera Llaka datata 1988, dedicata al poeta sudafricano Benjamin Moloise, morto nelle carceri di Pretoria. Sia Mjekrari sia Llaka sono connotati da un intenso impegno politico, in quanto denunciano e condannano apertamente il regime razzista dell’Apartheid in Sudafrica (“Apartheid-no more” in Mjekrari e “Nelson Mandela ‘freeque” in Llaka). Con i primi due album, il gruppo si fa conoscere in particolare per le esibizioni live nei locali di Torino. Ma l’album del successo è il terzo, People Pie del 1991, qui il gruppo trova una formazione più solida, avvalendosi dell’esperienza di validi musicisti. In particolare si segnala il sound della chitarra di Max Casacci, che qualche anno più tardi dà vita ai Subsonica. Il 1991 è un anno determinante. Gli Africa Unite suonano ad Arezzo Wave e addirittura a Negril, in Giamaica, preceduti da Gregory Isaacs. Cade la “d” di United e la banda diventa ufficialmente AFRICA UNITE. Si consolida, con Parpaglione alleance, Drummy Sir Jo (alias Sergio Pollone), nuovo batterista e Max Casacci, giovane veterano della new wave torinese, alla chitarra; il “turbinator” Mauro Tavella manipola i suoni dietro la consolle. In Italia imperversano le “posse” e gli Africa Unite entrarono subito in sintonia: prima l’avventura dialettale in “Canté”, poi l’esperienza della TO.SSE. Nel 1993 il gruppo abbandona parzialmente la lingua inglese per l’italiano. La scelta è premiata dal pubblico e Babilonia e poesia è un successo sul mercato italiano. E’ il primo album pubblicati con la Vox Pop – Just for Fun, label a cui sono legati i successi di molte band torinesi. Nel 1994 registrano con i Mau Mau la canzone Ritmo politico inserita nella musicassetta Forza Italia distribuita con la rivista Cuore. Il successo continua con Un sole che brucia (ancora oggi il loro album più venduto) e con la seguente raccolta live In diretta dal sole (che è ancheil primo disco inciso per la Black Out). Nel 1995 partecipano a Rennes, in Francia, al festival “Les Transmusicales”. Nello stesso anno Max Casacci lascia il gruppo per dedicarsi ai Subsonica ed è sostituito da Ru Catania. Dopo il gran successo, nel 1997 la band fa uscire Il gioco. Dal 1997 al 1999 , il gruppo si dedica solo ai concerti con apparizioni in tanti festival; “Metarock” a Pisa, “Rototom Sunsplash” a Pordenone, per citarne solo alcuni. Negli uLa formazione si arricchisce di un trombonista: Gigi de Gaspari. Negli anni la line –up, crescendo, arriva ad annoverare otto elementi. Nel 2000 la band entra a far parte della corte della Mescal , pubblicando Vibra. L’album si apre con “Sotto Pressione”, canzone-denuncia sulla la pena di morte: viene realizzato, con crude e strazianti immagini di repertorio, un videoclip. A fianco di Amnesty International, Comunità di Sant’Egidio e Nessuno Tocchi Caino, gli Africa Unite sostengono la campagna di moratoria contro la pena di morte. L’ultima canzone di Vibra porta una collaborazione con gli Archi Torti, orchestra di venticinque archi e due voci. L’11 maggio 2001, per il ventennale dalla sua scomparsa di Bob Marley , arriva sul mercato la raccolta “20”. Vengono ristampati ,su licenza V2 Music, i primi Llaka/Mjekrari, People Pie, Babilonia e poesia” e Un sole che brucia; sono significativi i risultati delle vendite. Da marzo del 2000 a dicembre del 2001, in circa due anni di tournèe, gli Africa Unite si confermano come una delle band live di maggiore richiamo; sono visti e applauditi da oltre 350.000 persone. E’ il momento di una pausa: Madaski si esercita in una prova da solista: Dance or Die. Nel 2003 il gruppo si riunisce per l’uscita di Mentre fuori piove. Il 12 settembre 2003, all’Auditorium G. Agnelli di Torino, si apre lo straordinario cantiere di corde ed archi: “Corde in Levare”,. Bunna, Madaski il Maestro Marco Robino e i suoi Archi Torti per una ardita e inedita incursione sonora nel mondo Africa UniteTutto è pronto per la più importante raccolta live della band: nel 2004 esce Un’altra ora che mette insieme varie le esperienze dal vivo degli ultimi tour. Nel 2006, puntuale come un orologio svizzero, sopraggiunge Controlli. La band subisce alcune modifiche nelal line-up con l’uscita di Paolo Parpaglione e Gigi De Gasperi (Mr T-bone) e l’ingresso di Paolo Baldini al basso, fondatore dei Br Stylers e di Patrick Bonifei, già presente in casa Africa Unite per alcune collaborazioni. La canzone “Play Another Game” è inserita anche nella compilation ufficiale dei Mondiali di calcio di Germania. Il 23 aprile, sempe del 2006, gli Africa Unite suonano davanti ad undicimila persone , per lo spettacolo Volumi all’idrogen, prodotto dai Subsonica con la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura del comune di Torino. Il 18 gennaio 2007 prene il via il Crazy Live Music, una serie di concerti gratuiti in occasione dell’ Universiade invernale 2007, in Piazza Vittorio Veneto a Torino. L’affluenza di pubblico è straordinaria.  Nel 2010 esce Rootz, album identificato dal gruppo stesso come quello “del ritorno alle origini”. Il reggae delle origini e i testi di denuncia sono frutto della collaborazione con diversi artisti: Alborosie, Franziska, Mama Marjas, Mellow Mood e Patrick Benifei dei Casino Royale. Nello stesso anno entra nel gruppo Ale Soresini; il batterista dei Reggae National Tickets subentra a Davide GrazianoIl 2011, segnando il trentennale di attività musicale, vede l’uscita(a firma di Bunna e Madaski) del libro Trent’anni in levare. Storia della storia di Africa Unite (Chinaski Edizioni); segue un tour europeo con date a Berlino, Bruxelles, Londra, L’Aia, Dublino, Parigi, Madrid, Barcellona, Valencia. Nell’ultima tappa, quella di Lugano, dove viene annunciata l’uscita dalla band del chitarrista Ru Catania. Nel 2013, per il ventesimo anno dalla publicazione dell’album Babilonia e poesia , gli Africa Unite, nel mese di aprile, allestiscono un tour con in scaletta l’intero disco e la stessa formazione presente alle registrazioni. Sempre nel 2013, nel mese successivo, partecipano al concerto del Primo Maggio in Piazza San Giovanni a Roma. Nel 2015 esce Il punto di partenza , album autoprodotto che, tra sperimentazione e orchestrazione, viene distribuito in free download sul sito della band reso, per l’occasione, accessibile a tutti.

 

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