UIL RUA: Negativo il giudizio sull’apertura della stagione contrattuale all’ARAN sul rinnovo dei comparti

Non va! Sintetico ma eloquente il giudizio proveniente dalla Segreteria Nazionale della Uil Ricerca Università ed Afam sull’apertura del confronto circa la definizione dei comparti di contrattazione per il Pubblico Impiego, che secondo quando previsto dal Decreto Brunetta, dovranno essere in un numero massimo di 4, rispetto agli attuali 11. “Fin dalla pubblicazione della Legge 150/09- esordisce Sonia Ostrica Segretaria Generale della Uil Rua-  abbiamo ritenuto assolutamente negativa, per i settori Ricerca, Università ed AFAM tale riduzione: senza opportune soluzioni non verrebbe assicurata infatti una adeguata collocazione ai nostri Settori e una valorizzazione delle loro specificità. Inoltre –prosegue la Segretaria Nazionale- lascia perplessi l’estrema esiguità delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Governo per il rinnovo dei contratti nel Pubblico Impiego: se risulteranno confermate alcune prime indiscrezioni, ottenute sempre tramite stampa e non al tavolo ARAN, si tratterebbe in media di 20 euro lordi al mese! Con la forte possibilità che in esse siano ricomprese le somme già in godimento come indennità di vacanza contrattuale. Se il Governo vuole investire in Ricerca ed Alta Formazione -conclude Ostrica- l’apertura del tavolo all’ARAN costituisce l’occasione per dimostrarlo”.
Sul tema è intervenuto anche Andrea Cutillo Segretario della Uil Rua del Molise che ricorda “come i comparti della Ricerca, dell’Università e dell’AFAM siano essenziali per lo sviluppo della Regione. Non si può essere buoni innovatori se si non si riconosce specificità all’Università del Molise e se ne trascura la rilevanza nel ruolo di formazione e ricerca che svolge sul territorio, e se si paventa la confluenza del Conservatorio nel comparto della Scuola; sarebbe per l’Ente, che rilascia lauree di primo e secondo livello, un clamoroso ritorno al passato. Sul tema -conclude Cutillo- mi permetto di richiamare l’attenzione dei parlamentari molisani e di tutta la classe politica locale, non solo per la centralità e specificità delle due Istituzioni di Alta Formazione presenti in Molise, ma anche perché, senza i dovuti e preventivi interventi, il rinnovo dei Contratti potrebbe tradursi in una perdita secca di salario accessorio per una quota consistente del personale.

Commenti Facebook