Trasporto pubblico: assicurazione e monitoraggio delle misure anrti Covid, Faisa Cisal insorge

La Faisa Cisal purtroppo, deve prendere atto che le misure previste per il contenimento della pandemia sono, semplicemente, disattese o eluse.
Ancora una volta, dobbiamo segnalare altre due irregolarità delle società ATM spa e GTM srl.

Le predette società hanno emanato due rispettivi O.d.S. per disciplinare la vendita e la verifica dei titoli di viaggio da parte del personale viaggiante, per le società esso deve:

-Procedere alla bigliettazione a terra ai capilinea, prima della partenza ed all’arrivo di ciascun servizio;

-Sempre a terra e ai capilinea di partenza e arrivo, verificare che ciascun utente sia in possesso di regolare titolo di viaggio.

Premesso che per la verifica dei titoli di viaggio non è mai stata attivata la contrattazione prevista e che gli attuali operatori non possono nemmeno effettuare la verifica e la eventuale contestazione per essere prive di idonea abilitazione, le disposizioni emanate, oltre alla criticità, sono contraddittorie ed inosservanti delle prescrizioni vigenti.

Se abbiamo ben compreso, la vendita e la verifica sarebbero compiti del personale viaggiante, quindi dell’operatore d’esercizio (autista), ci sfugge il perché non sia stato utilizzato il termine corretto, cioè “operatore esercizio”.

Ebbene, già questa prima parte non è possibile, perché le misure previste per la
limitazione della pandemia comprendono sia la sospensione della vendita a bordo sia l’emissione dei biglietti da parte dell’autista. La vendita a terra da parte dell’autista comporterebbe sia ritardi notevoli, considerate le innumerevoli ed illecite fermate di servizio, sia più disagi per l’utenza (fermare e spegnere l’autobus, scendere a terra, emettere i biglietti, risalire a bordo e riaccendere il mezzo), sia un maggior rischio di contagio.

Infatti, i DPCM prevedono, tutti, l’incentivazione della vendita telematica, anche perché un contagio generalizzato degli autisti aggraverebbe l’offerta di trasporto, in quanto, oltre alla mancanza di mezzi, si verificherebbe anche la mancanza di autisti. Non a caso la regione Molise, nella sua nota n.142650 del 16/9/20 estende il divieto di vendita a bordo da parte degli autisti anche all’esterno dei mezzi dagli stessi condotti. Pertanto, le disposizioni impartite rappresentano già un’elusione della norma.

D’altronde, anche la disposizione regionale n.175540 del 13/11/20 citata negli O.d.S. non dispone alcunché in merito all’emissione dei biglietti da parte degli autisti, ribadisce semplicemente le disposizioni dell’allegato 15 e invita ad incentivare la vendita telematica.

Non basta, ci riesce ancora più difficile comprendere come possa effettuarsi la vendita e/o la verifica in arrivo ai capilinea, specialmente sugli autobus di città. Immaginiamo già le persone a bordo, salite lungo il percorso, attendere, arrivati al capolinea, in fila, una volta scesi dal mezzo, per l’acquisto del biglietto (disposizione impossibile da applicare per chi sale e scende lungo il percorso).

Fra l’altro, oltre ai disagi, c’è una violazione delle norme del Codice Civile in tema di contratto di trasporto (utente a bordo privo di biglietto), che implica anche delle ripercussioni in tema di responsabilità civile e penale, in caso d’incidenti, ed una violazione della L.R. n.35/2004, modificativa dell’art.38 della L.R. n.19/84, in quanto l’utente deve essere in possesso preventivo del biglietto prima di salire a bordo, pena una sanzione pecuniaria sul mezzo e maggiore negli altri casi.

Tali episodi non fanno che confermare, purtroppo, l’arretratezza del T.P.L. molisano nella vendita biglietti telematica e, oltre al possibile aumento del contagio, pongono seri interrogativi proprio in materia di trasparenza nella contabilizzazione degli incassi e del possibile danno erariale, citato nella disposizione regionale.

Faisa Cisal – il segretario Giglio Pasquale

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