TourChimici: la regione Molise, nonostante le diffide Ministeriali, non è stata capace di emanare il Piano di zonizzazione

È di questi giorni la furente presa di posizione di alcuni sindacalisti chimici e di rappresentanti del comparto industriale contro quei cittadini e comitati che si sono permessi di esprimere le loro opinioni “critiche” sull’ampliamento della Momentive. Questo piccolo duello rischia però di mettere in secondo piano i veri “responsabili” di questo tentativo di sviluppo industriale guidato soltanto dall’anarchia e superficialità. In primo luogo si consideri che il nucleo industriale di Termoli è gestito , nonostante i continui e disattesi proclami di riordino, con modalità che potremmo definire “feudali”, senza alcuna programmazione e con soggetti la cui esperienza nel campo imprenditoriale si riduce a saper percepire laute indennità non parametrate da alcun tipo di risultato.Inoltre, senza basarsi su alcuni dati “oggettivi” è impossibile immaginare alcun tipo di sviluppo industriale sicuro ed efficiente in grado di assicurare nel contempo un ambiente salubre e la creazione di nuovi posti di lavoro, per una reale crescita economica della nostra regione. Manca infatti uno strumento fondamentale e preliminare ad ogni discorso di merito,che consentirebbe di fare scelte “sane” ed oculate in materia di sviluppo industriale. In vero, la regione Molise, nonostante le continue diffide Ministeriali, non è stata finora capace di emanare il Piano di zonizzazione così come previsto dal Dgls. 351/99 che permetterebbe in pratica di sapere se in una determinata località sia possibile aumentare il carico inquinante o meno.
Il presidente Frattura ed i suoi assessori, purtroppo su questo tema, dormono beatamente, evitando di pronunciarsi su una questione che risulterebbe dirimente dell’intera vicenda. Non si vuole minimamente pensare che le precedenti frequentazioni nel settore delle biomasse o di proposte di “conversioni industriali” in società definite surrettiziamente come “chimica verde”, facciano evitare a tutti loro di emanare detto regolamento ambientale. Si spera così che, anche nella recente “gita turistica” da parte del consiglio comunale di Termoli, i nostri valenti amministratori abbiano contraccambiato l’invito garantendo da un lato la celere approvazione da parte della Regione di detto “Piano di zonizzazione”, e dall’altro di aver assicurato che lo stesso Sindaco di Termoli, amante della suprema Legge e garante della salute pubblica, abbia provveduto a sollecitare l’Arpa per i dovuti monitoraggi ambientali degli inquinanti primari e secondari così come prescritto dal Dgls. 155/2010. Se così non fosse, in via precauzionale, consigliamo ai nostri intrepidi politici locali di frequentare posti turistici un po’ più salubri o perlomeno certificati dal punto di vista ambientale. Non vorremmo che possano avere qualche fastidio di salute, considerato che anche il “sistema” sanitario basso-molisano sta per vivere un triste periodo di drastico ridimensionamento.
SEL sez. di Termoli

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