Siglare l’accordo con la Grecia e aprire all’inclusione dei Paesi Balcanici nell’Unione Europea

Alexis Tsipras ha citato la lezione di Sofocle del IV° secolo Avanti Cristo nel suo intervento all’Europarlamento per motivare che i diritti umani essenziali vengono prima delle leggi scritte dagli uomini, perché di norma sono i più forti che impongono le regole ai più deboli. Questo è vero. Ma è vero anche, che in assenza di leggi, c’è il caos, e l’assenza di norme codificate, non ha mai aiutato le classi sociali più deboli. Alla vigilia del vertice dei 28 Capi di Stato dell’Unione Europea bisogna adoperarsi perché si giunga ad un accordo che preservi la permanenza della Grecia nell’area euro e apra in prospettiva all’adesione politica di tutti i Paesi Balcanici. Estendere l’Unione Europea alla Serbia, alla Bosnia-Erzegovina, al Montenegro, al Kossovo, alla Macedonia e all’Albania, per riunificare in una nuova carta geografica la Grecia con gli attuali confini dell’Austria-Ungheria. Serve coraggio politico per difendere, rafforzare e costruire gli Stati Uniti d’Europa dal Bosforo allo Stretto di Gibilterra. Uno spazio unitario, inclusivo, multietnico, libero, interdipendente, laico e democratico, in cui le differenze siano vissute come un valore ma capace di offrire una prospettiva di prosperità a tutti i popoli europei. A 20 anni dai massacri di Srebrenica non si può rispondere cacciando la Grecia dall’Europa e alzando un muro di 173 km tra Ungheria e Serbia. L’instabilità del Nord-Africa, le guerre in Medio Oriente ed il nuovo terrorismo islamico rischiano di estendersi dal Mar Mediterraneo ai Paesi Balcanici con rischi, insidie e pericoli per l’Italia e l’Europa. La cecità culturale di improvvisati opinionisti locali non coglie per miopia o ignoranza, ma non fa differenza, le conseguenze disastrose per
l’Italia Meridionale, per le regioni adriatiche e per il Molise, connesse con un’evoluzione disastrosa del quadro internazionale sulla vita quotidiana delle nostre comunità locali. L’auspicio è che prevalga la saggezza e si giunga ad un accordo con la Grecia magari ricordando a Tsipras l’insegnamento del Patrono d’Europa che nel V° secolo fondò il suo Ordine sulla REGOLA, altrimenti c’è il rischio di replicare all’infinito la prima bancarotta delle Città-Stato dell’Antica Grecia che nel 377 Avanti Cristo non restituirono i crediti ricevuti dal Tempio di Apollo.

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