Riceviamo e pubblichiamo: Pensieri aperti sull’ESU di studenti Unimol

Ci risiamo. L’Ente per il Diritto allo Studio Universitario poche volte l’anno ha veramente un’utilità e, dunque, dovrebbe funzionare al meglio. La sua attività, sostanzialmente, è quella di effettuare i pagamenti delle borse di studio agli studenti beneficiari e liquidare le fatture dei ristoratori che gestiscono il servizio mensa convenzionato. Niente di più. L’unica accortezza è quella di rispettare i tempi e le scadenze perché il sussidio non è un premio per i risultati raggiunti ma uno strumento per garantire concretamente lo studio e la vita universitaria. Puntualmente, però, ogniqualvolta bisogna svolgere le proprie attribuzioni ci troviamo dinanzi  ad incompetenze totali e disservizi reiterati. Le rate delle borse di studio vengono erogate senza un esatto sistema e precisione temporale. è un calvario. Ci sono le matricole 2013/2014, ad esempio, che ancora aspettano, dopo quasi due anni, i due terzi della borsa vinta. Peccato che gli studenti debbano pagare affitti, bollette, abbonamenti per i trasporti, libri, tasse universitarie. “Purtroppo devono anche nutrirsi”. Ricorrono a prestiti di danaro, a prestiti di libri (in quanto quelli della biblioteca d’Ateneo sono spesso edizioni non aggiornate ed anche in questo caso l’ESU ha la facoltà di erogare contributi per rinnovare il patrimonio librario, ma figuriamoci), ad imbarazzanti discussioni con i locatori che pretendono, giustamente, il canone d’affitto. Solo grazie a qualche buon amico non si fa ricorso all’elemosina. Tutto ciò sta succedendo proprio in questo periodo. Se si telefona in sede (fuorilegge) dell’Ente, le risposte, se vengono date, sono deprimenti. Eppure esiste un C.d.A., una struttura amministrativa completa con annesso un direttore generale specifico per l’Ente. La cosa più triste è che nel C.d.A. siede anche un Rappresentante degli Studenti, Massimo Barbato, che risulta non pervenuto, ma i gettoni di presenza e i rimborsi lui li prende. La Regione Molise dovrebbe sovrintendere (considerato la natura sub-regionale dell’ESU) ma nulla di fatto. Anzi dovrebbe, per legge, rimborsare la tassa regionale, già pagata, agli studenti meno abbienti. I pagamenti sono fermi al 2010. Come se non bastasse ci mette anche del suo. Ecco come si accolgono gli studenti nella Regione Molise e come si favorisce lo sviluppo del sistema universitario molisano. Intanto tutto tace. è questa superficialità e indifferenza che rattrista e fa male.
Massimo Pezzullo, studente SSPL Unimol.

L’Ente per il Diritto allo Studio sta dando un importante insegnamento alle matricole dell’anno sorso, in quanto ha fatto trascorrere Natale e a breve anche Pasqua, senza effettuare i dovuti pagamenti. Leggiamo in questo un implicito messaggio anticonsumistico, infatti, per evitare che gli studenti spendano l’importo della borsa di studio in inutili spese Pasquali, ad alimentare il sistema capitalista, non erogano ancora la borsa di studio.
A questi ragazzi, l’ESU vuole trasmettere una consapevolezza ancora maggiore: così come Gesù trascorse quaranta giorni nell’orto degli ulivi, a digiuno, loro, aventi diritto alla borsa e dunque a reddito basso o nullo, devono vivere in prima persona l’esperienza quaresimale, che però dura un anno, anziché quaranta giorni. Gli studenti ringraziano per gli insegnamenti e comprendono le difficoltà dei dirigenti e dei politici che devono sopravvivere con soli dodicimila euro al mese.
Luigi Petrella, studente in medicina Unimol

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