Referendum: se non arriva la quadratura del cerchio inizia l’effetto domino

Non so voi, ma noi, quando ci troviamo di fronte a situazioni che rasentano l’irrazionale, ci sentiamo enormemente a disagio. Un disagio che disorienta e che, se non ridimensionato, anzi cancellato, arriva a ripercuotersi a trecentosessanta gradi. Dopo aver usato un’apertura di tipo ermetico dove il non senso domina, ma vi assicuriamo che non è così, veniamo al nocciolo della questione; anche perché questa è sicuramente più interessante delle elucubrazioni mentali che trasponiamo negli articoli del web. Una questione che appassiona non solo gli addetti ai lavori, ma l’intera collettività che, attende “la messa in onda delle puntate successive di questo reality” il cui epilogo dovrebbe essere, salvo colpi di scena dell’ultima ora, la comunicazione della data del referendum in cui gli italiani daranno o non daranno un colpo di spugna ad una parte “della legge delle leggi”: la Costituzione”. A questo punto potremo chiudere l’articolo e attendere con pazienza cosa accadrà questa sera nel corso del Consiglio dei Ministri. Vicenda che però c’impone di tenere alta la guardia. Una situazione che, come uno di quei tormentoni estivi, mostra che se le cose cambiano potrebbe causare una serie di “crolli” all’interno delle alleanze che si stanno preparando per la battaglia finale. La quale, nonostante i sorrisi e le pacche sulle spalle è dominata da dissidi, ripicche e deliri di onnipotenza che ingenerano una gran confusione che, nell’assurdo della vicenda, sta trasformato i protagonisti in comparse e viceversa.

Ruoli che, come abbiamo avuto modo di scrivere in altri articoli se non ricondotti alla dimensione giusta, innescheranno gioco forza, l’effetto “domino”, ci auguriamo il contrario per il bene delle collettività. Un qualcosa d’incontrollabile dovuto alla non serenità che regna all’interno del parterre politico che, per la non perfetta sinergia di strategie di programmi, si è impantanato o per meglio dire si è “incartato su se stesso” rischiando di soccombere causa la confusione che in questi casi ingarbuglia ancora di più le cose. Eppure la soluzione giusta c’è: rispettare i dettami scritti da chi senza alcun doppio scopo volle dire a chiare lettere, anzi articoli, che il nostro Paese “è libero” e di conseguenza non facilmente asservibile a logiche poco inerenti a quello che è scritto sin dalle prime pagine della legge principe. Libertà di pensiero, opinione, vita, culto, azione costruendo senza demolire la base per governare meglio; a tal riguardo invitiamo a visitare i saloni del Comune di Siena e guardare l’affresco trecentesco, l’”Allegoria del buon governo”; intelligenti pauca, dicevano i latini. Insegnamenti che, anche se vecchi di secoli, potrebbero essere da sprone al rilancio di una realtà da troppo tempo abbandonata a se stessa, dove la litigiosità tra le parti è palese, leggasi convention del movimento cinque stelle a Palermo con l’attacco ai giornalisti. Una realtà che ci vede purtroppo spettatori inermi di una partita in cui il risultato è scritto da tempo sul taccuino del “direttore di gara” che, non vede l’ora di fischiare il termine della partita. Una realtà che non offre certezze perché di certezze non ve ne sono se non una… a voi la scelta di quella più idonea, sempre che ce ne sia uno.

Massimo Dalla Torre

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