Provincia, No alle trivellazioni. Passa l’odg di Fanelli: Tutelare la costa

“Oggi abbiamo proposto al Consiglio provinciale e al Presidente De Matteis un forte e concreto impegno con ogni mezzo contro le trivellazioni per la tutela della costa adriatica, e di rilevare possibili criteri di incostituzionalità del decreto legge”. Lo afferma Micaela Fanelli, capogruppo del centrosinistra alla Provincia di Campobasso e segretario regionale del Partito Democratico. Fanelli, primo firmatario dell’odg sostenuto e sottoscritto dall’opposizione, in aula e con un documento ha proposto al Consiglio, dando seguito a quanto concordato all’unanimità dalla segreteria PD Molise e in linea con quanto deliberato dal consiglio regionale,  di “dichiarare la ferma contrarietà alle trivellazioni e di sostenere con ogni mezzo la tutela della costa adriatica”. L’odg, su proposta di Fanelli unitario insieme a quello del consigliere Durante, è stato approvato all’unanimità anche dal centrodestra. Con il decreto legge n. 133 del 12 settembre 2014, detto ‘Sblocca Italia’, saranno infatti attivati con urgenza interventi per la ricerca di petrolio e metano, e per la rigassificazione, lo stoccaggio e il trasporto. “Con l’obiettivo del decreto, raddoppio delle estrazioni nazionali di idrocarburi – evidenzia Fanelli -, il Molise e l’intera macroregione adriatica potrebbero subire danni incalcolabili e irreparabili. Con l’aggravante che la nostra regione passa da una percentuale dell’incidenza delle attività petrolifere sul proprio territorio dal 26% all’86%. Il nostro territorio sarebbe continuamente a rischio scempio ambientale”.
Il segretario Pd non ha dubbi: “Inseguire per mera speculazione lo sfruttamento obsoleto delle scarse risorse petrolifere infierendo sul mare devasterà le nostre fragili coste. L’impatto delle trivelle, non solo nell’Adriatico, blinda di fatto ogni scelta di pianificazione compatibile con il territorio, che vuole sognare e concretizzare progetti di sviluppo turistico esclusivo, anche a breve termine. Non è tollerabile che la micro economia del turismo, della balneazione, della pesca, che già ci sono, vengano spazzate via”.
La Segreteria regionale del PD ha inoltre chiesto al Presidente della Regione Frattura di “concordare una strategia unitaria con le altre Regioni”, ipotizzando un ricorso alla Corte Costituzionale, “per determinare una posizione congiunta a favore della tutela della costa adriatica e di continuare su questa linea in Consiglio regionale impugnando la legge con il documento approvato contro le trivellazioni. Dobbiamo sostenere la nostra economia di resistenza – spiega Fanelli – per attraversare una crisi terribile avendo a disposizione un territorio delicato e friabile. Abbiamo già subito terremoti, alluvioni, e in questo modo ci verrebbe tolto ogni spiraglio di indirizzo progettuale. Non possiamo permettercelo! Il mare Adriatico per il Molise e per l’intera macroregione adriatica è una grande cassaforte per lo sviluppo eco-sostenibile. I nostri piccoli km di costa sono invece un luogo di preservazione essenziale per la sopravvivenza di quei gioielli delle Isole Tremiti. Le nostre regioni hanno una configurazione e una storia che supera i confini amministrativi. Dobbiamo affrontare anche questo tema con il piglio, la forza e i numeri della macro-area”.
I comuni molisani della fascia costiera, Termoli e Campomarino in primis, e adesso anche Montenero di Bisaccia, si sono pronunciati contro le trivelle in mare. Così come stanno facendo alcune Regioni, in particolare Abruzzo e Puglia. L’odg presentato dal centrosinistra in Provincia mette in evidenza inoltre profili di incostituzionalità; si sostiene infatti che appare manifestamente incostituzionale il comma 1 bis del decreto legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito con modificazioni  dalla legge 11 novembre 2014,  n. 164   poiché “non si rinviene alcuno spazio per il rispetto dei parametri di leale collaborazione e di partecipazione all’iter mediante attività concertative e/o di coordinamento orizzontale, con Regioni e autonomie locali”.

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