Politica/ I grillini, Iorio e i quattro poli

Mentre tutti i politici, chi più e chi meno, erano intenti a ‘contrattare’ il rinnovo della propria posizione in vista delle elezioni del prossimo anno, è arrivato inaspettato un sondaggio regionale ad agitare le acque partitiche e a creare interesse ed in parte sorpresa anche tra gli opinionisti. Gli ottocento intervistati da una società demoscopica locale avrebbero detto in larga parte di preferire un candidato presidente alla Regione Molise che sia espressione del Movimento Cinque Stelle; fatto che non desterebbe alcun clamore nel resto d’Italia, dove il dato sembra consolidato, ma che dalle nostre parti ha rimosso alcune convinzioni e ci ha portato a considerare che l’enclave del democristianesimo e delle due coalizioni storiche forse è destinata a modificarsi. In verità il primo a brindare per il dato pubblicato è stato l’ex-presidente Michele Iorio, che in teoria non dovrebbe farlo, visto che il centro destra non esce quasi mai vincente nelle ipotesi analizzate dal sondaggio, ma che si può vantare di una percentuale personale (come Direzione Italia) non inferiore a quella della corazzata berlusconiana; fatto, questo, che gli permetterà di rafforzare la richiesta di candidatura per il vertice di palazzo Vitale. Antonio Federico e Patrizia Manzo avranno un carico forte di responsabilità fino a fine legislatura, perché potrebbero essere i traghettatori della barca vincente; l’idea che il candidato che uscirà segnalato dalla rete potrebbe essere governatore del Molise avrà tolto loro, positivamente, il sonno. Ad uscire male dalla vicenda sembrerebbe essere il consigliere regionale Michele Petraroia, che alla vigilia del sondaggio aveva promosso pubblicamente un ipotetico quarto polo, tutto di sinistra, che adesso suonerebbe come la via verso la sconfitta per l’aggregazione politica che governa il Molise; ridimensionati dal dato telefonico sia il PD che l’Ulivo 2.0, che adesso saranno obbligati alla scelta unitaria, per non affondare nel mare dell’opposizione. L’ago della bilancia nelle coalizioni storiche resta Rialzati Molise, che tuttavia dovrà fare una scelta di chiarezza e rinunciare all’ipotesi di trattativa su due tavoli, perché questa potrebbe ulteriormente orientare l’elettorato, soprattutto quello ancora indeciso, verso il M5S. Ora, tutto va preso con le molle, soprattutto un sondaggio su un campione di 800 telefonate a sei mesi dalle elezioni; ma è chiaro che fino ad ieri solo l’idea di una vittoria pentastellata avrebbe generato sorrisetti nella classe politica, che adesso dovrà invece correre ai ripari per evitarla. Non voglio pensare che anche l’accelerata della discussione sulla nuova legge elettorale, già calendarizzata in Consiglio regionale, sia condizionata da questa notizia; ma ipotizzare anche in Molise una trattativa elettorale ‘anti Cinque Stelle’, peraltro già prevista dalla stampa nazionale, non sarebbe del tutto sbagliato, anche se probabilmente inutile, visti gli umori della popolazione locale.

Stefano Manocchio

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