Mons. Adilson Pedro Busin in visita alla sua Cattedrale a Guardialfiera

Si avvicina la chiusura dell’anno della Misericordia ed, un migliore auspicio, non poteva che venire da Mons. Adilson Pedro Busin che, accogliendo l’invito della Parrocchia di Santa Maria Assunta, del Centro Studi Molise “ N. Perrazzelli” e del Sindaco di Guardialfiera, dopo la nomina a titolare episcopale di Guardialfiera, a seguito del trasferimento di mons. Pablo Virgilio David alla Sede residenziale di Kalookan, il 24 settembre 2016 a partire dalle ore 17,30, il Cinquantenne, brasiliano, Ausiliare di Porto Alegre, appartiene alla Congregazione Religiosa italiana degli “Scalabrini”, conosciuti nel mondo dal loro motto evangelico “ero straniero e mi avete ospitato “, sarà a Guardialfiera per vistare la sua Cattedrale, accompagnato da Mons. Gabriele Bentoglio, postulatore generale degli Scalabrini e Sottosegretario al Consiglio Pontificio della Pastorale dei Migranti ed Itineranti.
Una giornata che presagisce speranza, incontro, cordialità, amore.
Guardialfiera che come in molti dimenticano, gode della Prima Porta Santa della Cristianità Mondiale , grazie a Papa Leone IX che attinse alla Misericordia i doni da elargire al devoto popolo Guardiese nel lontano 1053.
Dopo la ricostruzione, della Cattedrale, 1460, dovuta al terremoto del 1456, che né distrusse gran parte, fu’ apposta l’attuale Porta Santa, che è una delle poche Porte Sante al di fuori di Roma e che, viene aperta una volta ogni anno durante la festa di San Gaudenzio ma, non durante gli anni giubilari quando le Porte Sante a Roma sono aperte.
Un piccolo paese del Molise che, fa la storia e che, racconta la storia al Mondo intero, essendone pienamente partecipe ed inconsapevolmente ed incolpevolmente dimenticato.
Il 24 settembre 2016, un pizzico di quella storia tornerà alle menti e, ognuno potrà goderne e riviverla in prima persona e la compresenza del Sottosegretario Mons. Gabriele Bentoglio, non a caso è provvidenza e spirito di umana accoglienza, vista la necessità di comprendere, in senso biblico e religioso, l’amore per chi lascia la propria terra e migra verse mete che paventano speranza e misericordia.

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