Mercati finanziari/ La Merkel vince, la Merkel perde

Come volevasi dimostrare la Germania si avvia a vincere la propria battaglia contro i  greci e contro Tsipras, reo di aver sfidato le regole auree che la Germania ha imposto all’Europa (il debito pubblico è un male in assoluto, se sgarri a pagare i debiti ti bruciamo la casa). La classica vittoria di Pirro, la classica vittoria alla tedesca, una nazione che ha da secoli abolito la parola ragionevolezza dal suo vocabolario. Le conseguenze sono chiare a tutti. Indipendentemente da come andrà il referendum di domenica ad Atene, l’ortodossia tedesca sarà premiata. Ma sarà premiata su un cumulo di macerie. Questa Europa non funziona, e il crack greco non farà che acuire l’insofferenza delle popolazioni per una costruzione di cui si vedono solo i lati negativi (tasse, disoccupazione, classi politiche prive di qualsiasi visione, immigrazione selvaggia e non gestita dal potere pubblico) e non quelli positivi. La Merkel affermerà la sue sacrosante ragioni di creditore inflessibile, non riuscendo poi a spiegare perchè la Deutsche Bank ha prestato negli anni allegramente ai greci e al sistema finanziario greco miliardi di euro, oggi formalmente messi in salvo con il no a qualsiasi ristrutturazione del debito. La questione è semplice: i soldi prestati incautamente (o fraudolentemente: perchè nessuno parla del conto svizzero di 500 milioni di euro intestato alla mamma dell’allora leader greco Papandreu presente nella lista Falciani?) non torneranno mai più indietro neanche condannando ai lavori forzati tutta la popolazione greca. La Merkel vincerà il suo braccio di ferro politico, per riaffermare l’egemonia dei principi tedeschi, la sua Weltschaung finanziaria. Peccato che questa visione del mondo pur così fortemente riaffermata sia  semplicemente sbagliata. La lettura del tessuto economico ci dice che l’intera architettura così zelantemente difesa dal governo tedesco è superata dai fatti e dalla storia. L’onda lunga della struttura spazzerà via la Merkel e le sue idee retrò. Oggi l’economia e la finanza gestita da un’oligarchia di pochi sacerdoti (peraltro neanche tanto capaci, vedi la strana e imbarazzante figura del direttore del fondo Lagarde, quella che scriveva toccanti lettere a Sarkozy) non funziona più. Il nuovo avanzerà e li spazzerà via, è solo questione di tempo. Ma fin quando saremo governati da questi signori (con i loro corifei e le loro controfigure, vedi Renzo Renzi in Italia) il popolo soffrirà e patirà. E dovrà sperare che, quando il mondo cambierà, di riuscire semplicemente a sopravvivere. Intanto oggi i mercati aprono leggermente positivi, con FtseMib e Dax sopra di qualche decimale. euro a 1,10 sul dollaro, spread in calo a 144. (Pietro Colagiovanni)

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