Con l’apertura delle indagini della Procura sul commissario alla Sanità, che risulta indagato, sembra che il governo nazionale voglia sostituire Giustini nell’incarico. In attesa di passi ufficiali vediamo quali sono i nomi più accreditati per rivestire il delicato incarico. Il più ovvio è quello del presidente della Regione Donato Toma.
“Ho sempre sostenuto – ha dichiarato Toma- che il presidente della regione sia il naturale commissario alla Sanità. Io per conto mio, oltre alla passione e all’impegno che sto mettendo alla guida della Regione ho anche già imparato a suonare il pezzo dei Maneskin, dal titolo molto indovinato “Zitti e buoni”. Porterei così una sferzata di energia negli ospedali molisani”. Un altro nome che si vocifera, se su Toma ci fossero troppi veti, è quello della dirigente apicale della Regione Maria Olga Mogavero.
La stessa oltre alla capacità manageriali ha colpito per il cambio dei colori della propria pettinatura in sintonia con l’evolversi dell’epidemia in Molise. Da bionda è progressivamente passata a rossa attraversando anche la tonalità arancione, una apprezzata sensibilità all’evolversi della situazione. L’unica perplessità è relativa al passaggio del Molise in zona bianca, con conseguente adeguamento cromatico della capigliatura ma, secondo il Cts, questo non avverrà prima di 10/15 anni.
Il Partito Democratico in Consiglio ha proposto, secondo la linea dell’usato sicuro, il nome di Paolo Di Laura Frattura. Una parte del centro destra sempre in consiglio ha risposto con il principio del “Ciccio per ciccio mi tengo a ciccio mio” ed ha proposto il nome del consigliere Michele Iorio.
Una linea di mediazione prevederebbe che Frattura fa il commissario nelle corsie a sinistra, Iorio in quelle a destra. Il Movimento 5 stelle invece ha avanzato la candidatura di Giovanni la Tinozza detto “Tinozza” un cittadino che, tra i suoi meriti, ha quello di andare dal medico di famiglia due volte l’anno minimo.
I dissidenti del Movimento 5 stelle non si sono detti d’accordo e hanno proposto invece il nome di Eusebio Camposarcuno detto Eusebio che, oltre ad andare dal medico di famiglia almeno due volte l’anno si fa anche le analisi ogni sei mesi. L’associazione degli ex consiglieri regionali, i cui membri, non paghi di quanto già fatto a Palazzo Moffa e forti dei loro vitalizi inondano il dibattito pubblico molisano con comunicati, riunioni, incontri, seminari, proposte e biglietti di auguri hanno fornito una triade di nomi particolarmente, a loro dire, qualificati: Antonino Molinaro, Michele Picciano e Adelmo Berardo.
Ma i rumors delle ultime ore portano ad una notizia che ha dell’incredibile. Il commissario Giustini non sarebbe indagato completamente, ma solo in parte. Non si capisce se in senso orizzontale o verticale ma ci sarebbe una metà di Giustini non indagata.
Il Governo, nell’attesa di chiarire in profondità la situazione, sarebbe intenzionato allora a far procedere il commissario nella sua parte libera dalle indagini e avremmo così in Molise la figura del mezzo commissario alla Sanità.
Aigor
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