Intercettazioni, presentato l’emendamento salva-giornalisti.

Marcia indietro del Pd sulle intercettazioni: è stata depositata la proposta di modifica del ddl di riforma del processo penale che esclude la punibilità per i giornalisti che nell’ambito del diritto di cronaca utilizzano conversazioni registrate di nascosto. Esclusa anche la punibilità per registrazioni utilizzate in processi penali e amministrativi o per l’esercizio del diritto di difesa. Una posizione, quella del Pd, condivisa dal governo: «Il Pd ha una posizione unanime», chiarisce il ministro della Giustizia Andrea Orlando.

«Credo che anche la rapidità con la quale si è ritenuto di dover riscrivere la norma dimostri che non c’era alcuna volontà di colpire la stampa», ha commentato Orlando a margine di un incontro a Expo l’emendamento Pagano sulle intercettazioni al ddl sul processo penale. La legge sulle intercettazioni dovrebbe arrivare al voto definitivo «entro la pausa estiva».

La salvaguardia per i giornalisti

Riguardo alla possibilità di una clausola di salvaguardia per i giornalisti, il ministro Orlando ha precisato: «Mi sembra che si stia andando in questa direzione, era quello che avevamo auspicato, cercando di spiegare meglio i caratteri delle attività fraudolente e quindi anche quali sono i soggetti titolati a esercitare un qualche modo a quella funzione». «Quella ed un ritocco della pena – ha aggiunto – possono dare una risposta compiuta a una polemica, forse eccessiva e che comunque merita attenzione». Anche il Presidente dei deputati del Pd, Ettore Rosato, ribadisce che «non c’è nessuna volontà di mettere bavagli, tanto meno ai giornalisti che devono continuare a fare il loro prezioso lavoro. Il nostro intento è solo quello di impedire che le intercettazioni irrilevanti dal punto di vista penale sia usate o strumentalizzate».

Cosa prevede la norma

Il comitato dei nove si riunirà martedì prima dell’inizio dei lavori dell’aula della Camera per prendere atto delle proposte di modifica al disegno di legge di riforma del processo penale, che ha scatenato diverse polemiche. Il provvedimento in esame, recependo l’emendamento Pagano, prevede infatti la reclusione fino a 4 anni per chiunque diffonda delle conversazioni registrate fraudolentemente al fine di danneggiare l’immagine altrui, ad esclusione dei casi in cui le riprese costituiscano prova ai fini giudiziari o siano utilizzate per la difesa. L’emendamento appena presentato dal Pd, a firma Walter Verini e David Ermini, prevede invece che «costituisca delitto, punibile con la reclusione non superiore a quattro anni, la diffusione al solo fine di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui, di riprese audiovisive o registrazioni di conversazioni, anche telefoniche, svolte in sua presenza ed effettuate fraudolentemente. La punibilità è esclusa quando le registrazioni o le riprese sono utilizzabili nell’ambito di un procedimento amministrativo o giudiziario o per l’esercizio del diritto di difesa o del diritto di cronaca».

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