Riceviamo e pubblichiamo
Non abbiamo bisogno di tutele politiche, solo del rispetto del lavoro che per anni abbiamo svolto per i Centri per l’Impiego e per gli utenti.
Finora sulla vicenda dei Centri per l’Impiego sono intervenute le Istituzioni coinvolte, Regione, Provincia di Campobasso e sindacati CGIL e UIL. Alla luce degli ultimi accadimenti però è doveroso che vengano dati dei chiarimenti anche da parte nostra. Siamo 25 lavoratori dipendenti a tempo determinato della Provincia di Campobasso, impegnati nell’erogazione dei servizi per il lavoro ed all’uopo appositamente selezionati nel 2012 attraverso l’espletamento di un concorso pubblico. Abbiamo avuto nel tempo diverse proroghe contrattuali per la necessità di garantire l’erogazione di servizi pubblici essenziali quali l’orientamento, la consulenza all’autoimpiego, la consulenza alle imprese ed ai lavoratori, disoccupati, l’accompagnamento alla ricollocazione lavorativa. Nel tempo abbiamo messo a sistema un servizio consulenziale complesso e poliedrico che accompagna e supporta tanto le aziende quanto i diversi target, tra cui anche quelli molto svantaggiati, che si rivolgono ai Centri per l’Impiego. Tali servizi, avviati in via sperimentale negli anni passati sono ormai definiti dal Governo centrale e dalla nuova normativa in materia di servizi per il lavoro (D.L. 78/2015; d. lgs. 150/2015) quali servizi essenziali e classificati LEP (livelli essenziali delle prestazioni). Noi interveniamo non solo con semplici operazioni procedurali nei confronti delle imprese e dei lavoratori ma attraverso un particolare meccanismo di presa in carico dell’utente, di accompagnamento nel suo percorso di qualificazione, inserimento, reinserimento lavorativo.
Di ciò c’è pieno riscontro nella normativa nazionale che, in riferimento ai rapporti di lavoro del personale precario delle Province, ha sancito una norma derogatoria che consente la prosecuzione dei rapporti contrattuali a tempo determinato fino al 31 dicembre 2016.
Il legislatore ha infatti chiarito che l’anno 2016 è un anno transitorio che porterà al riassetto istituzionale e che le Province devono garantire la continuità dei servizi erogati per scongiurare un’interruzione di pubblico servizio nonché l’interruzione contrattuale dei precari che operano da anni come dipendenti dei Centri per l’Impiego.
Proprio in virtù di tale normativa, la Provincia di Campobasso, seguendo altresì l’orientamento della Provincia di Isernia e di tante altre Province italiane, ha sancito la proroga dei contratti dei dipendenti a tempo determinato con Deliberazioni di Giunta Provinciale n. 46 del 31 marzo 2016 e n. 71 del 13 aprile 2016.
Non si capisce pertanto l’ostilità dell’Assessore Alessandro Di Labbio, che, nonostante faccia parte dell’Esecutivo provinciale, frappone ostacoli alle proroghe dei precari, contrastando altresì l’operato del suo Presidente e dei suoi colleghi della Giunta, firmatari delle suddette deliberazioni di proroga. Tra l’altro l’Assessore Di Labbio da mesi non visita i Centri per l’Impiego e non ha pertanto idea dei disagi che stiamo vivendo a causa di questa situazione. Situazione drammatica perché dobbiamo recarci a lavorare senza le garanzie che ogni lavoratore dovrebbe avere, ivi compreso il compenso. L’ultima retribuzione infatti risale al mese di marzo 2016.
Stiamo lavorando ininterrottamente, benché la Provincia di Campobasso ancora non provveda a farci siglare l’atto di proroga, ricevendo l’utenza e ponendo in essere le attività per le quali siamo stati selezionati ed assunti. Noi vogliamo rispondere in maniera ferma all’Assessore Di Labbio che non abbiamo bisogno e non siamo in cerca di tutele politiche bensì di interlocutori istituzionali che provvedano con buon senso e adeguata capacità amministrativa a garantire non solo i servizi che vengono erogati ma anche le posizioni giuridiche acquisite in virtù di pubblici concorsi e di anni di esperienza.
Ad adiuvandum giova ricordare che la sentenza del Tar, che avrebbe potuto costituire un impedimento per la Provincia di Campobasso, è stata positiva provvedendo ad accogliere i ricorsi dei dipendenti a tempo determinato annullando il Decreto del Presidente della Repubblica che si era pronunciato sull’annullamento del bando di concorso. Alla luce della piena validità ed efficacia del concorso, della sussistenza delle norme nazionali in deroga alla ordinaria disciplina dei contratti di lavoro, della transitorietà dell’annualità 2016, degli impegni assunti dalla Provincia di Campobasso con la sigla della sub convenzione con la Regione Molise, non si capisce perché l’Assessore (al lavoro!) frapponga ostacoli alla prosecuzione dei rapporti contrattuali (validi, efficaci e necessari secondo quanto affermato anche dal Tar).
Volendosi immedesimare nel modus di ragionare del Di Labbio, ci chiediamo se per caso sia favorevole ad un turn over… Quindi ci chiediamo se si senta eventualmente e maggiormente tutelato nell’erogazione dei servizi da altri soggetti rispetto a quanti per anni e anni hanno svolto queste funzioni in quanto vincitori di concorsi pubblici. Eppure in tutta Italia si è andati nella direzione della continuità e non dispersione delle professionalità acquisite. Ci si chiede infatti come si possa pensare di gestire ed espletare un concorso pubblico per la stipula di contratti che dovranno cessare il 31 dicembre 2016. Che senso ha? Cacciare precari storici per inserire nell’organico della Provincia di Campobasso nuove leve per appena 2, 3 o 4 mesi di contratto! Questo si può chiamare rafforzamento dei servizi per il lavoro? Se poi l’Assessore pensa di farci rientrare con il concorso pubblico, come ha dichiarato pubblicamente a mezzo televisivo lo scorso 6 luglio, è legittimo chiedere come possa avere tale certezza.
Un’ultima osservazione riguarda l’utilizzo dei fondi comunitari del POR 2014 – 2020: da dicembre a marzo siamo già stati pagati con tali fondi. Se ci fossero stati problemi probabilmente ciò non sarebbe accaduto.
L’utilizzo di tali fondi per le proroghe dei precari per l’anno 2016 è in essere in tutta Italia. Anzi, è da notare come nelle altre Regioni gli Assessori, salvaguardando i servizi erogati ed i contratti dei precari, si spingono oltre, chiedendo al Governo le misure per consentire la stabilizzazione dei precari.
In buona sostanza noi chiediamo che venga salvaguardata, alla luce delle norme giuridiche, la posizione di lavoratori che da anni prestano servizio per i Centri per l’Impiego, che vengano rispettati gli accordi assunti dalla Provincia di Campobasso con la sottoscrizione della sub convenzione con la Regione Molise avvenuta in data 31 marzo 2016 e soprattutto che prevalga il buon senso ed un sano agire amministrativo che consenta la puntuale esecuzione delle delibere di Giunta Provinciale che hanno sancito la proroga dei contratti di tutti i precari dei servizi per il lavoro.
f.to I dipendenti a tempo determinato dei Centri per l’Impiego
di Campobasso e di Termoli