Gam, Zuccherificio, autostrada e ferrovie, temi discussi in consiglio regionale

“La Pace è un compito immenso che spetta a tutti gli uomini responsabili e di buona volontà”. Con queste parole,  tratte dalla enciclica “Pacem in Terris” di papa Giovanni XXIII, il Presidente del Consiglio Regionale del Molise, Vincenzo Niro, ha  manifestato la condanna all’atto terroristico verificatosi a Parigi nei giorni scorsi, in avvio dei   lavori del Consiglio regionale, tornato a riunirsi nella giornata di ieri, 9 gennaio 2015, per una doppia seduta mattutina e pomeridiana, subito dopo le consuete comunicazioni di natura tecnica all’aula e le espressioni augurali di buon lavoro per il nuovo anno.
“In un momento storico complesso e delicato – ha proseguito Niro – dove con la violenza si tenta di impedire il regolare svolgimento della vita democratica, istituzionale e civile, è necessaria una forte azione di difesa dei valori umani, ripristinando i punti di riferimento che sono alla base della convivenza pacifica, della tolleranza, della forza invincibile della democrazia e della libertà”. Il Presidente ha fatto quindi osservare un minuto di raccoglimento a tutti i presenti.

Si è quindi passati ai lavori veri e propri che, in mattinata, vedevano in agenda, la richiesta di sette consiglieri di opposizione ( primo firmatario l’ex governatore Iorio)  di una  seduta monotematica avente ad oggetto “Progetti di rilancio delle filiere avicola e saccarifera del Molise”.
La consigliera Fusco Perrella, firmataria della richiesta, ha preso la parola per comunicare all’assemblea  la decisione di iniziare il dibattito prima sulla Gam e poi sullo Zuccherificio.
Ha chiesto, altresì,  “per avere elementi utili alla discussione”, se il Presidente della Giunta intendesse intervenire per primo per fare eventuali comunicazioni.
Il Presidente Niro ha chiarito  che dovessero essere i richiedenti la seduta  ad aprire il dibattito, anche perché il Governatore “non ha manifestato nessuna intenzione a prendere la parola in avvio”.
E’ toccato quindi all’ex governatore, Iorio aprire la discussione, spiegando i motivi che hanno indotto a formulare la richiesta, ed effettuando una panoramica ad ampio raggio sulla problematica Gam.
“La sensibilità della minoranza è dovuta alla preoccupazione di quanto sta avvenendo nella nostra Regione – ha iniziato Iorio – e di quanto sta succedendo nella più grande azienda molisana, la Gam.
Per quest’ultima noi avevamo previsto un iter diverso dalla socializzazione dell’azienda, proponendo la ricerca di un partner privato disposto a far ripartire la intera attività. A distanza di mesi stiamo vivendo una situazione problematica e difficile, con una svalutazione notevole del patrimonio e con una forte perdita occupazionale. Vogliamo sapere le linee che la Giunta intende portare avanti”.
Sulla stessa frequenza anche le dichiarazioni del rappresentante del Movimento cinque stelle, Antonio Federico, che,  dopo aver ripercorso le tappe della vicenda Gam, ha chiesto di conoscere  quale sarà il futuro  dello stabilimento e come si muoverà l’esecutivo per salvare tutto il salvabile “quali sono le strategie che si vorranno adottare”.
“Ci stiamo parlando addosso – ha esordito, invece, la consigliera Fusco Perrella, evidenziando un certo nervosismo per il comportamento dell’aula -.Si parla di una delle questioni più importanti e non ci si può ridurre ad un ascolto per se stessi. Volevo dare il mio importante  contributo, ma rinuncio a parlare “.

Breve e mirato l’intervento del vice presidente Monaco che ha ringraziato l’ex governatore per aver portato la problematica all’esame dell’assemblea. Monaco se l’è presa  con il movimento cinque stelle, reo, a suo dire, di “ fare populismo e di non fare alcuna proposta in merito e che l’unica proposta in piedi è quella contenuta nella delibera della Giunta Regionale adottata in data 30 gennaio 2014 al vaglio oggi del Consiglio”.

Ha preso la parola poi il consigliere Ciocca per ribadire le accuse all’ex Presidente Iorio per la grave situazione  derivante  dalla gestione precedente, prima dell’intervento del governatore Frattura che ha voluto innanzitutto chiarire come con la delibera in esame, la 747 del 30 dicembre 2014,inerente il concordato preventivo con i creditori, di cui ne chiede la iscrizione per la discussione, o  il rinvio in Commissione,  in pratica, si azzera ogni pendenza con un ulteriore stanziamento di seicentomila euro che si aggiungono ai 400mila già stanziati in precedenza e   con un impegno economico di circa 10 milioni di euro  euro in cinque anni , fatto salvo un contenzioso in piedi per una questione fiscale. In delibera  si parla  di una società privata Aria Food spa “interessata al subentro temporaneo nella gestione della filiera avicola molisana”.

“L’amministratore unico di Gam, – ha proseguito Frattura – con nota del mese di novembre, ha fornito al socio unico Regione Molise una relazione in ordine agli elementi essenziali caratterizzanti la proposta preliminare  di una società, Aria Food, rivolta alla attuazione di un progetto di ripristino e di rilancio della filiera. In particolar modo la proposta è finalizzata alla rinascita e allo sviluppo con mantenimento dell’intera filiera ivi comprese le attività agricole e industriali, all’interno del territorio del Molise e all’interno delle attività Aria Food, ripristinando l’intera filiera avicola molisana entro tre anni, progressivamente autonoma nella produzione di uova da pulcino. Obiettivo da raggiungere in cinque anni. Rispetto a tutto questo è evidente che si prevede un piano importante di investimento. Ma il piano industriale  di investimento non si promette a nessuno, nel momento in cui si prevede un piano di investimento si segue la procedura ad evidenza pubblica…”. “Speravo di parlare di futuro della Gam, invece, mi tocca rifare la cronistoria per dare le risposte a quanto affermato in particolare dall’ex presidente Iorio”. Il governatore ha quindi fatto un exursus di tutti i provvedimenti adottati dalla Giunta Iorio, leggendo tutte le delibere   con  tutte le risorse impegnate e, a suo giudizio,  “sperperate”.
“Ereditiamo una azienda  che con oltre 50 milioni di euro avuti non è stata in grado di garantire la sua attività….Non potevamo continuare ad assistere  una struttura che ci avrebbe fatto accumulare una perdita di 15 milioni l’anno. Abbiamo spiegato ai lavoratori, in maniera coraggiosa, perché operavamo una scelta impopolare, per non sperperare le risorse pubbliche…. Il Governo regionale parteciperà il Consiglio sulle scelte strategiche che si andranno ad effettuare. Mercoledi prossimo avremo anche una assemblea con i lavoratori”.
Il governatore dopo aver conclusa la sua ricostruzione , dopo aver ricordato tutti i passaggi della sua gestione, fino al provvedimento al vaglio dell’assise odierna, ha concluso affermando che “…tenendo conto che discutiamo di concordato, quindi condividiamo la scelta di impegnare dieci milioni circa nel quinquennio per pagare esclusivamente i debiti pregressi, visto che il corrente lo abbiamo pagato tutto. Tutto ciò che Gam ha acquistato in termini di beni, servizi e professionalità in questi due anni di gestione, con gli ultimi seicentomila euro stanziati nella delibera ha pagato tutto. Ereditiamo una serie di debiti dalle precedenti amministrazioni, riceviamo un contenzioso importante, in termini di IVA e di altro dalle gestioni precedenti, per cui trovate accantonate quelle somme. Da quando ci siamo noi Gam non ha procedure in corso…Sono convinto delle scelte impopolari operate e capisco anche le lamentele dei lavoratori, però se non avessimo avuto quella determinazione dico che non avremmo cominciato a parlare di socializzazione. Avremmo dovuto ripianare i debiti non per un milione di euro, ma almeno per quindici milioni, così come per gli anni passati e non saremmo nelle condizioni di avere costruito  un piano industriale credibile, ma non perchè ci deve investire la regione, ma perchè c’è l’interesse della socializzazione e perchè c’è l’interesse di qualche imprenditore. Uno che già si è manifestato addirittura per questa fase transitoria che non prevede nessun contributo pubblico e rispetto a questo ritengo in tutta onestà abbiamo svolto il nostro dovere cisì come abbiamo fatto anche in precedenza. Mi auguro che a breve, magari mercoledi prossimo ci possa essere l’Assemblea con i lavoratori, così subito dopo si può definire anche un verbale di condivisione rispetto alla gestione temporanea e chiamare a deliberare il Consiglio anche su questo aspetto”.

Dopo un chiarimento del Presidente Niro sulla procedura da seguire e acclarata la volontà di prevedere il passaggio della delibera in Commissione, lo stesso Niro ha invitato  i presidenti della prima e seconda commissione, Parpiglia e Totaro che hanno espresso la loro disponibilità,  a convocare una seduta congiunta per lunedi prossimo 12 gennaio 2015, alle ore 10,00, per esprimere il parere di competenza sulla delibera di che trattasi.
Si è proceduto quindi alla votazione, dopo un brevissimo intervento del capogruppo del PD, Totaro, per la trasmissione della delibera in Commissione congiunta, prima e seconda,  per la mattinata di lunedi. Il provvedimento è stato votato alla UNANIMITA’.  Chiuso il capitolo relativo alla filiera avicola, con brevi repliche di Iorio e Frattura,  si è passati alla filiera saccarifera, con la discussione sullo Zuccherificio.

Ha aperto il dibattito la consigliera Manzo, del Movimento cinque stelle, che, partendo dal 1969, anno di nascita dello Zuccherificio del Molise,  ha ripercorso le tappe della vicenda giunta oggi all’esame del Consiglio. “E’ la prima volta che in Consiglio si discute il problema dello Zuccherificio…Negli anni la mancanza di una pianificazione di medio/lungo termine coerente con le esigenze di riorganizzazione strategico/produttiva dell’azienda, unitamente alla progressiva riduzione del prezzo dello zucchero, ha condotto alla situazione di crisi e di incertezze che stiamo vivendo”.
La consigliera Manzo si è poi chiesto quali sono le prospettive per lo Zuccherificio del Molise,  dopo  aver passato in rassegna i conti delle varie gestioni e quindi i debiti accumulati (a breve – ha proseguito  – si sfioreranno i 40 milioni di euro),  affermando che “anche per il quarto bando per acquistare lo zuccherificio Spa in regime di concordato preventivo, nessuna offerta è stata depositata”.
La consigliera ha evidenziato come il prezzo dello zucchero, costantemente in calo,  è legato ad una particolare situazione di mercato, dipendente dalla sostenibilità della attività. “C’è una parte di prezzo dello zucchero – ha sostenuto – che negli anni è andata sotto forma di incentivo alla coltivazione per sovvenzionare in qualche modo il mondo bieticolo. Quindi metà del prezzo è fisso e imposto dalla Comunità Europea e metà è variabile. Inoltre dal 2017 con la eliminazione delle quote, la parte variabile è stata demandata alla negoziazione individuale, tra aziende e bieticoltori”.
Dopo gli interventi dei consiglieri Monaco “…penso che la Giunta stia operando bene. Sono convinto che occorre smettere di fare assistenzialismo. Il movimento cinque stelle continua a fare populismo e   non fare alcuna proposta”, e Fusco Perrella “la consigliera Manzo era la nostra portavoce sullo Zuccherificio… Se l’assise non ci vuole ascoltare siamo disposti a non parlare più…”, ha preso la parola l’asessore all’agricoltura, Facciolla.
“Pensavo che l’argomento stimolasse una partecipazione più attenta – ha esordito -. Al di là della generosa illustrazione – ha proseguito – la relazione della consigliera Manzo no si è calata nella realtà. Si è fatta la cronistoria ma non si è guardato alle condizioni generali e al nostro Zuccherificio. La situazione dello Zuccherificio è distante anni luce da quella della Gam, non c’è una procedura concordataria, c’è un quarto bando….Lo zucchero nel 2012 è stato venduto a 700 euro a tonnellata, nel 2014 è stato venduto a 400 euro a tonnellata.Dal 2012 al 2014 lo zuccherificio ha subito una perdita devastante anche per il valore dimezzato del prezzo dello zucchero, visto che non produce altro….Oggi il vero tema che noi stiamo affrontando, cercando di capire in che modo possiamo ancora essere competitivi, è quanto produrre per cercare di fare pareggio di bilancio. Quale è la quota che ci consente di giungere al limite minimo per pareggiare il bilancio. E’ un tema che va affrontato certamente dalla politica, ma lo affronta ancora di più il management dello Zuccherificio del Molise…Abbiamo avuto un ennesimo  incontro, proprio ieri, presso il Ministero per discutere sulle vicende degli zuccherifici italiani per cercare di capire se lo Zuccherificio del Molise potesse essere in grado di poter cedere una quota maggiore di conto lavorazione dello zucchero, della barbabietola da zucchero, a Sudzuker, che è stato il partner più importante, per non dire l’unico, dell’ultimo periodo,per la lavorazione dello zucchero stesso. Ciò al fine di comprendere in che modo potevamo essere utili ancora una volta a consentire che l’asset strategico produttivo dello zuccherificio del Molise, anche per il prossimo anno e ancora di più per il 2016 potesse continuare ad esistere. Il discorso è questo: se non abbiamo la possibilità di cedere la quota zucchero pro-quota, noi non abbiamo possibilità di produrre, perchè lo zuccherificio non è assolutamente in grado di lavorare 84 mila quintali di zucchero. Non è in grado di poterlo fare. Quindi l’azione di cessione della quota è una azione di salvaguardia del valore produttivo residuo dello zuccherificio.Ma i regolamenti europei dicono che tu devi prima produrre eppoi, in via residua, cedere in conto lavorazione. L’attività principale di uno zuccherificio è la produzione e la trasformazione della barbabietola da zucchero, non è attività commerciale di cessione di una quota che gli promana da un regolamento europeo che vede lo zuccherificio detentore del titolo a produrre. Quindi abbiamo detto ai responsabili ministeriali se, rispetto agli anni passati, nei quali lo Zuccherificiio ha ceduto 50 mila tonnellate di produzione di zucchero a Sudzuker, potevamo, stante la crisi attuale del settore, stante la impossibilità di pareggiare il bilancio con 400 euro a tonnellata, cedere una quota maggiore di zucchero in conto lavorazione a Sudzuker, con la quale stiamo trattando  da tempo un prezzo che sia compatibile con la esigenza di quadrare di nuovo il bilancio…Con Sudzuker stiamo cercando di promuovere un accordo che ci consenta di cedere subito  50 mila tonnellate di zucchero da produrre, ed eventualmente anche la quota residua da valorizzare e, quindi, da ponderare meglio all’esito delle coltivazioni  che riusciremo a porre in essere nel prossimo futuro”.
L’assessore Facciolla è poi passato alla conclusione del suo intervento “la nostra gestione ha avuto la caratteristica di avere sempre raccontato le cose come stavano, cioè ogni lavoratore dello zuccherificio del Molise, ogni agricoltore che conferiva la barbabietola, ogni dipendente, fosse esso quadro o funzionario o quant’altro, ha avuto la possibilità di sapere quale era la situazione dell’azienda….Siamo qua a riferire quello che è lo stato dell’arte attuale e ciò che noi, nel prossimo futuro, vogliamo mettere in campo. L’azione di diversificazione alla produzione all’interno dello Zuccherificio del Molise credo sia ineludibile, non può essere più rimandata ad altri tempi, ma una azione che non tenga in considerazione lo stato attuale, la possibilità che oggi viene dalla produzione della barbabietola da zucchero, credo che sia inadeguata a consentire di trovare le soluzioni giuste. Il nostro interesse è di mantenere in vita lo Zuccherificio”.

Chiuso anche il capitolo zuccherificio il Presidente Niro ha dichiarato conclusa la seduta monotematica, aggiornando i lavori, come preventivati, al pomeriggio.

In avvio, assente il Governatore Frattura,  si è parlato di un ordine del giorno, a firma dei consiglieri Federico e Manzo, inteso “ad impegnare il Presidente della Giunta regionale ad adottare  azioni per porre fine alla realizzazione del progetto riguardante l’Autostrada del Molise”.
E’ stata la consigliera Manzo a illustrare il provvedimento tendente ad impegnare il Presidente della Giunta Regionale a: 1)-compiere quanto in suo potere per porre fine a tutte le opere incluse quelle di progettazione inerenti la costruzione dell’autostrada del Molise San Vittore – Termoli; 2)-sciogliere la Società Autostrada del Molise S.p.A e recuperarne il capitale sociale versato.
“Che senso ha tenere in piedi una Società visto che l’Autostrada non si farà più? – ha detto Patrizia Manzo -. Ne chiediamo la chiusura, visto e considerato che uno dei temi forti della scorsa campagna elettorale è stato proprio quello legato al progetto di ^sviluppo^ Autostrada del Molise Termoli-San Vittore e in molte dichiarazioni il Presidente Paolo Di Laura Frattura, ha ribadito la contrarietà alla realizzazione di tale opera per vari motivi…”.
Ampio ed interessante il dibattito che ne è seguito sull’argomento, con interventi dei consiglieri Ciocca “..sono in sintonia con il movimento cinque stelle. Il Consiglio di amministrazione non ha motivo di stare in piedi se l’autostrada non si fa più”, Parpiglia “l’Italia dei Valori ha sempre ribadito la strategicità dell’autostrada, l’importante è che non si perda il finanziamento”, Cotugno “sono ancora convinto della bontà dell’opera per far uscire il Molise dall’isolamento…Però faccio parte di questa maggioranza e mi adeguo. In ogni caso non occorre perdere i 200 milioni della delibera Cipe…”, Iorio “ la discussione è poco efficace in assenza del Presidente Frattura. Sono contrario all’ordine del giorno e all’azzeramento della Società. L’unica opera cantierabile nel 2015 era l’Autostrada del Molise. Spero ci sia un ravvedimento”, Ioffredi “in effetti alcune forze dell’attuale maggioranza, in campagna elettorale, avevano manifestato la contrarietà all’intervento. L’autostrada cioè non si sarebbe dovuta realizzare. Io rimango della stessa idea…”, Di Pietro “l’idea dell’autostrada è una idea giusta e forte. Se il governo centrale dirà di no, l’importante è non perdere il finanziamento indispensabile per lo sviluppo del Molise…”, Federico “ condivido quanto dichiarato dalla collega Manzo  sulla inutilità della esistenza in vita del Consiglio di amministrazione della Società nella considerazione che il progetto non sarà più realizzato”.
Assente il governatore Frattura, è toccato all’assessore ai lavori pubblici, Nagni, rispondere ai vari interventi, dopo aver chiesto al movimento cinque stelle di ritirare l’ordine del giorno  “sicuramente possiamo riprendere questo dibattito successivamente, alla presenza del Presidente Frattura…Non confondiamo, però, la rimodulazione dei fondi, perchè sono cose diverse….Aspettiamo risposte dal Governo che, credo, vadano in direzione di una riprogrammazione. Se non viene ritirato l’ordine del giorno invito a votare contro lo stesso…”.
Dopo due brevi dichiarazioni di voto dei consiglieri Iorio “credo che questo governo regionale abbia bisogno di assumere con più consapevolezza il suo ruolo” e Federico “questo è un momento importante”, l’ordine del giorno dei consiglieri Manzo e Federico è stato RESPINTO. A favore hanno votato solo i due rappresentanti proponenti, tutti gli altri contro.
Diverso, invece, il trattamento riservato alla mozione a firma dei consiglieri Fusco Perrella, Cavaliere, Iorio, Micone, Sabusco e Lattanzio, intesa ad impegnare il Presidente della Giunta regionale e l’assessore ai Trasporti, ad “attivarsi per tutelare i diritti dei viaggiatori che usufruiscono della tratta ferroviaria Roma – Campobasso e a proseguire nella revisione  del contratto  di servizi tra la Regione Molise e Trenitalia S.p.A.”.
Dopo un dibattito decisamente coinvolgente, aperto dalla consigliera Angela Fusco Perrella, la mozione è stata votata alla UNANIMITA’.
La consigliera Fusco Perrella, nell’illustrare la mozione, ha evidenziato i cronici disagi e le notevoli disfunzioni  a cui vanno incontro sistematicamente e quotidianamente i viaggiatori molisani che utilizzano la tratta ferroviaria Campobasso-Roma.
“Non è possibile continuare di questo passo, occorre essere più incisivi nelle sedi opportune per non penalizzare l’utenza molisana” -ha affermato, tra l’altro,  Fusco Perrella.
“Non c’è Regione che abbia battuto i pugni più della regione Molise” -ha replicato l’assessore ai Trasporti, Pierpaolo Nagni -.
L’assessore, nel suo appassionato e  chiaro intervento, ha riferito di tutte le iniziative messe in campo dal governo per salvaguardare i sacrosanti diritti della utenza molisana che utilizza le ferrovie per recarsi nella capitale.
“Abbiamo ottenuto, tra l’altro, l’aumento di quattro nuove corse per Roma Termini e ottenuta la stazione Tiburtina, molto frequentata dagli studenti. Ho particolarmente a cuore la situazione”.
Dopo aver riferito sulla scadenza contrattuale (in teoria dal primo aprile 2015) e dell’allestimento di un bando ad evidenza pubblica , così come vuole la normativa europea, l’assessore Nagni, in prospettiva, si è prefisso un obiettivo di grande rilievo, pur consapevole che il cambiamento sul trasporto su ferro richiede una programmazione a lungo termine “..il nostro obiettivo è di arrivare a Roma entro due ore … Certo Trenitalia potrà partecipare al bando, ma alle condizioni nostre”.
Dopo una veloce dichiarazione di voto dell’ex presidente Iorio che, tra l’altro, ha detto “è stata esaustiva la relazione della collega Fusco Perrella. Devo congratularmi anche con l’assessore per il suo impegno”, l’aula ha votato,come detto, alla unanimità la mozione.
Il Presidente Niro, prima di aggiornare la seduta a venerdi prossimo, 16 gennaio 2015, alle ore 10,00, ha invitato i presidenti dei gruppi ad ascoltare, subito dopo la conclusione dell’incontro,  i lavoratori della Korai (12 )  e sindacati, che hanno esposto la loro situazione a seguito della delibera della Giunta Regionale che ha messo in liquidazione l’azienda.

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