Fondazione G. Paolo II e Cattolica: nessuna proposta pervenuta dalla Regione Molise sull’assetto sanitario

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II, riunitosi in data odierna, ha verificato lo stato di attuazione del piano industriale della Fondazione approvato il 17 dicembre 2015, nel quadro degli accordi intervenuti con la Regione Molise in sede di Ministero della Salute –  formalizzati con nota della Direzione Generale per la Salute del 15 ottobre 2015, riscontrata dal Presidente della Fondazione con lettera del 20 ottobre 2015 – regolanti le funzioni ospedaliere assegnate alla Fondazione e i budget relativi per l’anno 2016.
La Fondazione conferma le determinazioni già assunte e ribadisce con convinzione il proprio impegno a proseguire nel programma di rilancio delle attività assistenziali e degli investimenti,  reso possibile anche dalle condizioni di sostanziale equilibrio economico raggiunte grazie alla dedizione del personale e agli importanti sforzi compiuti negli anni recenti dalla Fondazione e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore; ciò allo scopo di dare continuità, con il contributo scientifico dell’Ateneo, ad una tradizione di servizio ai cittadini che, dal Molise e da altre Regioni, sempre più numerosi si rivolgono all’ospedale, ai quali si vuole continuare a garantire le prestazioni sanitarie di alta specializzazione, essenziali per la realtà locale, e la particolare attenzione alla persona che contraddistinguono la missione della Fondazione e dell’Ateneo che l’ha costituita.

La Fondazione e l’Università Cattolica confermano la volontà di concorrere, collaborando con lealtà e disponibilità con le Istituzioni locali, alla realizzazione di un sistema integrato e coerente, che offra a tutti i cittadini, con l’accessibilità che è propria del servizio sanitario pubblico, cure scientificamente avanzate e servizi efficienti.

La programmazione in atto da parte della Fondazione si fonda sugli accordi raggiunti con l’autorevole intervento del Ministero della Salute e ne presuppone il rispetto da parte di entrambi i soggetti interessati. Qualora, viceversa, l’assetto concordemente prefigurato venisse unilateralmente modificato, ne risulterebbe pregiudicato l’equilibrio economico faticosamente raggiunto dalla Fondazione e i piani di sviluppo della sua attività verrebbero messi drasticamente in discussione.

Se, al di là di esteriori dichiarazioni di ricerca di integrazione, esiste una volontà politica di contrastare lo sviluppo, fino addirittura a far cessare l’esperienza della Istituzione no profit che rappresentiamo (e che ha fin qui sostenuto enormi oneri economici per la sua presenza a Campobasso), tale volontà deve essere espressa con chiarezza ed esposta al giudizio dell’opinione pubblica senza ambiguità, spiegando ai cittadini e forse anche alle coscienze di coloro che si rendono autori di un tale disegno, quali sarebbero le conseguenze sui livelli di tutela dalla salute.

Si precisa, ancora, che ad oggi non è stata sottoposta né alla Fondazione né all’Ateneo alcuna  precisa e concretamente delineata ipotesi di assetti alternativi a quello consacrato dai sopra citati documenti, che è l’unico progetto noto alla Fondazione e all’Ateneo, e che la Fondazione si sta impegnando per attuare. L’Ateneo e la Fondazione reputano loro dovere, per rispetto istituzionale, esaminare eventuali ulteriori proposte ad essi rivolte dalle Autorità regionali, a condizione che queste siano formalizzate in modo appropriato, previa accurata verifica della fattibilità tecnica, economica e giuridica; allo stato nulla in tal senso è stato presentato.

L’ipotesi, rappresentata in modo irrituale e in sede non istituzionale, di un mutamento della governance della Fondazione Giovanni Paolo II non è mai stata sottoposta agli organi della Fondazione stessa e dell’Ateneo e appare, per quanto è dato intendere, tecnicamente impraticabile e comunque inaccettabile da parte dell’Ateneo, che ritiene qualsiasi forma di cogestione del Centro Giovanni Paolo II non compatibile con le finalità istituzionali e i riferimenti etici e morali del Centro stesso.

Il Rettore dell’Università Cattolica del Sacro CuorenProf. Franco Anelli

Il Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II   Dott. Maurizio Guizzardi ( nella foto)

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