Fino ad oggi gli operai hanno lavorato solo per pagare le tasse: 9.627 euro.

Dal primo gennaio al 12 maggio gli operai italiani hanno lavorato per pagare le tasse. Da mercoledì 13 maggio cominciano a lavorare per le loro famiglie. Dopo 132 giornate lavorative, potranno festeggiare la “liberazione fiscale”. La Cgia di Mestre ha infatti esaminato il reddito disponibile di un operaio tipo (1.631 euro) calcolando quello che versa al fisco dividendolo per i 365 giorni dell’anno: in tutto paga 9.627 euro, i soldi incassati finora.

Per il fisco gli operai lavorano i primi 132 giorni dell’anno – La Cgia ha infatti considerando l’ammontare delle imposte, delle tasse e dei contributi gravanti sul reddito e sui consumi che questo contribuente tipo versa allo Stato suddividendolo per il guadagno giornaliero. Il risultato di questa operazione (pari a 132 giorni) individua proprio nel 13 maggio la data a partire dalla quale questo operaio tipo lavorerà per se stesso e non più per il fisco.

Guadagnare di più? La ricetta della Cgia – Un puro esercizio teorico, fa notare la Cgia, che comunque mette in evidenza il forte peso fiscale che grava anche sui redditi da lavoro dipendente. C’è un modo per anticipare il giorno di liberazione fiscale? “Credo di sì – dichiara il segretario degli Artigiani di Mestre, Giuseppe Bortolussi – contraendo in maniera strutturale la spesa pubblica improduttiva possiamo ridurre anche le tasse. Per far questo è necessario riprendere in mano il federalismo fiscale che, a mio avviso, è l’unica strada percorribile per raggiungere questo obiettivo. Infatti, le esperienze europee ci dicono che gli stati federali hanno un livello di tassazione e una spesa pubblica minore, una macchina statale più snella ed efficiente e un livello dei servizi offerti di alta qualità”.

“Grazie alla legge di Stabilità 2015 – ricorda poi Bortolussi – il bonus mensile degli 80 euro è stato reso permanente. Rispetto al 2014, il guadagno netto annuo è di 320 euro. L’anno scorso, infatti, questa misura di alleggerimento fiscale ha avuto i suoi effetti solo a partire dal mese di maggio, quest’anno invece da gennaio. Va anche segnalato che dal 2015 c’è una lievissima riduzione delle accise sui carburanti, pari a 0,24 centesimi al litro, che diventano 0,29 se si considera anche il risparmio Iva”.

Redditi oltre i 24mila euro, si lavora per il fisco fino al 23 giugno – Per gli impiegati con redditi superiori ai 24mila euro, invece, l’attesa dovrà protrarsi fino al 23 giugno. Questi lavoratori, infatti, non beneficiando del bonus Renzi dovranno lavorare per il fisco italiano per 173 giorni. Dalla Cgia fanno poi notare che sul calcolo del giorno di liberazione fiscale 2015 pesa l’incognita della tassazione locale.

Nella tabella sotto, tutti i numeri dell’indagine realizzata.

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