Fermo pesca, passi avanti grazie al Movimento 5 Stelle

Approvata alla Camera una risoluzione che lega le disposizioni in tema alla ricerca scientifica. Ma è scontro con il Pd molisano. Una vittoria per tutto il comparto ittico regionale. Nelle scorse ore, alla Camera, in Commissione Agricoltura è stata approvata la risoluzione sul fermo pesca presentata ad aprile dal Movimento 5 Stelle. Un voto importante che apre la strada a una maggiore attenzione da parte dello Stato al tema, introducendo elementi di novità.

La prima firmataria è la parlamentare a 5 stelle Silvia Benedetti che ha spiegato: “Siamo molto soddisfatti che gli impegni chiesti al Governo su questa materia di fondamentale importanza siano condivisi da tutta la Commissione. E’ ora che il Governo intervenga concretamente a tutela delle risorse ittiche nei nostri mari e di chi vive di pesca. Non possiamo perdere altro tempo”.

Benedetti è poi scesa nel tecnico della risoluzione: “È grazie al nostro impegno se il binomio ricerca scientifica e pesca comincia a trovare finalmente spazio tra chi ha il compito di legiferare. Questa risoluzione riconosce che senza il supporto della ricerca scientifica non saremo in grado di tutelare il mondo del mare nel suo complesso, sia da un punto di vista ambientale che economico. È sicuramente un passo in avanti considerevole utile al lavoro futuro”.

Infine una indiretta stoccata al Pd, anche molisano. Solo ieri, infatti, la parlamentare dem Laura Venittelli ha annunciato la vittoria sullo stesso argomento, puntando sul concetto di fermo di spazio che sostituisce quello di tempo. In questo modo le marinerie, invece di sospendere l’attività di pesca per un periodo di tempo limitato, dovranno evitare di pescare in alcune aree. Ma sul punto è sempre Silvia Benedetti a battagliare: “Non tutti gli elementi di novità contenuti nella risoluzione ci vedono pienamente concordi, come ad esempio gli impegni presentati e votati dalla maggioranza che propongono l’alternativa del fermo di spazio rispetto al tradizionale fermo di tempo. Sono troppo generici e rischiosi, perché parlare di flessibilità del fermo a livello di marineria potrebbe determinare una ‘polverizzazione’ delle scelte di porto in porto, rendendo complessa l’applicazione e la valutazione dell’efficacia di questa misura“.

In pratica, legare il fermo pesca allo spazio, quindi a un parametro che varia di territorio in territorio, rischia di creare confusione, rendendo inefficace la soluzione

Siamo tutti per innovare e perfezionare le misure esistenti – ha concluso la parlamentare a 5 stelle – ma non possiamo perdere di vista la certezza che abbiano un riscontro effettivo nella tutela ambientale, che per noi viene prima di ogni altra cosa”.

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