Sulla sentenza del Consiglio di Stato n. 3345 depositata in data odierna, 7 luglio 2015, che ha rigettato l’appello proposto dall’associazione avverso la sentenza Tar Molise n. 588/2014, gli avvocati del Codacons Massimo Romano e Giuseppe Ruta hanno dichiarato quanto segue:
“Il Consiglio di Stato ha riconosciuto l’obbligatorietà della Valutazione d’impatto ambientale (VIA) e della Valutazione ambientale strategica (Vas), che la Regione dovrà pertanto espletare a garanzia dell’ambiente e dei cittadini” – hanno affermato Ruta e Romano citando la sentenza.
Il Consiglio di Stato ha infatti affermato che “oggetto principale di impugnazione sono atti preliminari e preparatori e, allo stato, privi di lesività immediata”, stabilendo che “il provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) deve essere richiesto sul progetto definitivo, con allegata una specificazione progettuale adeguata a livello “esecutivo, qualora essa sia richiesta da norme vigenti per le autorizzazioni, nulla osta o pareri da acquisire nel procedimento. Lo stesso dicasi per la V.A.S. che, come è noto, è un’evoluzione della V.I.A. e deve essere anch’essa richiesta sul progetto definitivo” (Cons. Stato, sent. 3345/2015).
“Riconosciuta, dunque, l’obbligatorietà della Via e alla Vas, che il Codacons ha richiesto come necessarie ed indefettibili, ancorché ne sia stata differita la formazione all’approvazione del progetto definitivo, senza il quale l’impianto non potrà essere costruito. Il progetto preliminare, infatti, è stato riconosciuto valido ai soli fini finanziari, ossia ai fini della richiesta di finanziamento e dello sconto ai comuni sulle tariffe di conferimento, con la conseguenza che la costruzione dell’opera non potrà avvenire se non dopo le suddette procedure a tutela dei cittadini e dell’ambiente. Per ora, quindi, dell’opera neanche l’ombra: la battaglia dei cittadini e delle associazioni è soltanto rinviata”.