corpedelascunzulatavecchia/ Ad Isernia si vota, anzi: Vota Antonio, Vota Antonio, Vota Antonio …

Ad un articolo sulle elezioni, in questi “tempi moderni” non poteva allegarsi altra foto.
Ho vissuto da lontano le notizie delle “nomination” per il sindaco di Isernia. Quindi mi preme specificare che questo che sto scrivendo sono solo pensieri di una persona qualunque, non di un analista politico.

La prima cosa che salta agli occhi è la volontà dei referenti dei candidati (chiamarli capi bast…a ed avanza) nel voler esprimere il proprio giudizio, la propria volontà di espressione di voto non in favore di un progetto, ma contro qualche politico. Sono il primo ad esprimere giudizi critici nei confronti ad amministrazioni ed amministratori e
governanti soprattutto di centrodestra che, secondo me, non collimano con le esigenze della nostra terra e dei suoi abitanti. Per le candidature del sindaco di Isernia, invece, si sono impegnati a formare alleanze atte a scardinare l’altrui potere.

Si sarebbe anche potuto (quasi) accettare come discorso/programma, se fosse rimasto esente da “salti della quaglia” che hanno messo la ciliegina sulla torta delle spartizioni politiche.

La lotta della sopravvivenza si è spostata dal sito dell’ homo aeserniensis, dove era concepita ammessa ma necessaria, a tutto il mondo moderno e politico ma credo con la stessa intensità del paleolitico e forse ancora di più. Hanno scelto ad Isernia i candidati sindaci omettendo qualsiasi programma di sviluppo per e della città, certo queste scelte arriveranno in fase di programma, ma, per rimanere il un discorso caro a tutti: se dovesse uscir fuori un programma pesce e carne ed avere un candidato vegano, come si
farà? Stessa cosa, ovviamente, per il caso inverso.

Quindi hanno trovato i candidati e cercheranno di farli collimare con il programma, come direte voi, adesso parli di programma? E certo in questa fase un programma c’è di sicuro ed è quello della sopravvivenza politica di capi della politica molisana. Per volere di più di qualcuno le elezioni di Isernia saranno le elezioni che tra Iorio e Patriciello, con Toma che metterà da parte sino al tre ottobre il suo incarico da Commissario per la sanità per restare in sella sino all’Aprile del 2023, impegnandosi anima e corpo per le elezioni di Isernia.

Queste elezioni saranno una guerra senza quartiere, una guerra che non farà prigionieri, una lotta all’interno del centrodestra che poco avrà a che fare con il futuro della città, con il suo sviluppo, con la sua crescita, con il benessere dei cittadini di Isernia.

Una città che dopo il crack dell’Ittiere si è trovata con il …… seduta a terra e continua a sperare di uscire dalla crisi. Nessuno si preoccupa di tutto ciò, come dei tanti problemi che affliggono ogni nostra città. Ad Isernia, adesso, si spera e si prega per la propria sopravvivenza politica, i problemi della città si affronteranno nella stesura del programma elettorale. Programma che deve essere redatto per legge, ma nessuna legge vieta di fare copia/incolla del programma di altra città.

È capitato che in questa fase, alle volte convulsa di copia/incolla, ci siano stati dei sindaci che si siano impegnati per la pavimentazione del lungomare mente il loro comune era a settecento metri s.l.m. Ma questa è altra storia.

Sarà una battaglia all’ultima porta da bussare per chiederei voti, un campanello d’allarme tuttavia potrebbe suonare: le liste a supporto dei sindaci, rispetto al 2016 sono diminuite, non si sa se per volontà dei capi politici o per saturazione della voglia di fare da laboratorio politico degli isernini. Concludendo voglio augurarmi un voto ibero e sincero, un voto libero da “..casomai dovesse servirti qualcosa”, un voto per la democrazia e per la crescita del territorio.

Da “Mirabilandia del Molise” intesa come pensiero, e non come entità geografica, è tutto. Passo e chiudo e statevi arrivederci.
Franco di Biase

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