Nell’ultimo periodo, sul settore sanità regionale, si sono registrati numerosi ed accesi confronti e scontri, dichiarazioni, prese di posizioni e iniziative varie, soprattutto da parte di eminenti personalità politiche, sul famigerato regolamento degli standard nell’assistenza ospedaliera, in attuazione della legge Balduzzi, per scongiurare gli effetti disastrosi sul sistema sanitario regionale.
Con il nuovo regolamento si avrebbe un effetto devastante sulla rete ospedaliera, con il declassamento dell’ospedale Cardarelli a DEA di I° livello, quello di San Timoteo di Termoli e il Veneziale di Isernia a ospedali di base, con l’eliminazione di interi reparti, al punto di non garantire i livelli essenziali di assistenza. Ad oggi le iniziative intraprese e le richieste di deroghe non hanno prodotto alcun risultato.
Mentre si è registrato il solito giudizio negativo, da parte del Tavolo Tecnico Interministeriale, sul risultato di gestione del Piano di Rientro, come si evince dal verbale della seduta del 9 aprile u.s.,si riscontra che il deficit accertato a tutto il 2013 è di circa € 253 milioni e che nell’anno 2014 si è prodotto un ulteriore deficit, pur se inferiore agli anni precedenti, di circa € 37 milioni, che aggiunto al precedente si ottiene, fino al 2014, un deficit di circa € 290 milioni. Se a questo si aggiungono € 183 milioni che la Regione Molise negli anni passati non ha trasferito all’ASREM, si ottiene un disavanzo finanziario di oltre 473 milioni di euro. Ulteriore giudizio negativo si registra per la valutazione sull’erogazione dei LEA, che risultano nell’anno 2013 peggiorati rispetto agli anni precedenti. Le impietose conclusioni della valutazione da parte del Tavolo tecnico confermano le criticità precedentemente rilevate nelle altre sedute, rinnovando gli adempimenti consequenziali: maggiorazione delle aliquote fiscale IRAP, addizionali regionali IRPEF, blocco del turn over del personale, ecc… Inoltre sollecita il Governo a procedere alla nomina di un Commissario ad acta per l’accensione di un prestito per conto della regione Molise, non essendoci volontà a farlo del Presidente Frattura, di circa € 257 milioni per ripianare il deficit maturato negli anni precedenti, oltre a rinnovare la richiesta di nomina di un nuovo Commissario ad acta in sostituzione dell’attuale Presidente Frattura.
Quando sembrava rivivere il solito copione, negli ultimi giorni si sono registrati alcuni fatti di estrema rilevanza: la conferma, da parte del Governo, del Presidente Frattura a commissario ad acta e la sostituzione a sub commissario del Dr. Nicola Rosato con il Dr. Gerardo Di Martino. Ciò, dopo l’assegnazione con la legge di stabilità 2015 al Molise di 40 milioni di euro come intervento straordinario, conferma il “ buon feeling” tra il Presidente Frattura e il Presidente Renzi.
Ultimamente ancor più rilevante, quasi un fulmine a ciel sereno, è arrivata l’approvazione, con delibera Giunta Regionale n° 215 del 18 maggio u.s., della proposta di legge regionale per il “Riordino del Servizio Sanitario della Regione Molise”. Con questa iniziativa il Presidente-Commissario Frattura, pensa di riportare la programmazione sanitaria al Consiglio Regionale, organo legittimamente deputato. Tale obiettivo risulta possibile, dopo gli ultimi pareri e sentenza, solo se la legge regionale non contrasta l’attuazione del Piano di Rientro, come è accaduto ultimamente con la legge regionale n° 3/2015, relativa alla proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato del personale precario, bocciata dal Governo.
La proposta di legge di riordino del servizio sanitario regionale prevede la messa in liquidazione dell’attuale ASREM, con la nomina di un liquidatore, questo come risultato certo esclude, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, la possibilità di pignoramenti all’attuale ASREM da parte dei creditori. Inoltre prevede la costituzione di una nuova Azienda Ospedaliera Regionale con unico presidio ospedaliero denominato “A.Cardarelli” e tre “stabilimenti” operativi indicati negli attuali ospedali: “A. Cardarelli” di Campobasso; “ Veneziale” di Isernia e “San Timoteo” di Termoli. La nuova Azienda Ospedaliera metterà a disposizione come sede tutte le attività necessarie alla Facoltà di Medicina dell’Università del Molise per una fattiva collaborazione, ampliata, con la Regione Molise. La proposta prevede inoltre la costituzione di una seconda nuova Azienda Sanitaria Territoriale che contempla tutte le aziende territoriali con i servizi di medicina territoriale, il presidio di zona disagiata di Agnone “Caracciolo”, il “Vietri” di Larino e il “SS Rosario” di Venafro, riconvertiti, con i servizi specialistici ambulatoriali, lungodegenza, RSA, ecc…..L’Azienda territoriale sarà responsabile unica di tutti i rapporti e contratti di acquisto delle prestazioni sanitarie da pubblici e privati, ecc….
Si ritiene di poter escludere l’ipotesi che la proposta di legge di riordino del Servizio Sanitario Regionale abbia l’intento di perdere ancora tempo, continuando a “tirare a campare” come nel passato, sarebbe pura “follia”. Mentre ci si auspica che l’iniziativa sia ben vista, se non proprio suggerita e/o concordata con gli organi decisionali centrali, politici e tecnici, come possibile “escamotage” per superare le criticità dettate dal deficit e dall’attuazione della legge Balduzzi con il nuovo regolamento e il Patto della Salute 2014-2016.
In effetti con la creazione delle due nuove aziende, prive di deficit, si potrebbero ottenere importanti risultati positivi, in primis lo sblocco del turn over, con la possibilità di assumere nuovo personale medico, infermieri, ecc… da aggiungere a quello in servizio, da riassegnare, adeguatamente, alle varie sedi operative del presidio ospedaliero unico, alleviando i disagi al personale e migliorando i servizi ai cittadini. Si potranno conservare i reparti, oggi a rischio con il nuovo regolamento, oltre alla sede del Cardarelli di Campobasso con la collaborazione dell’Università del Molise, anche negli attuali ospedali di Termoli e Isernia, adeguatamente potenziati con personale e nuove tecnologie, al fine di far crescere: efficienza, produttività, appropriatezza, …, potendo così rispettare i parametri stringenti dettati dalle norme.
Si richiama ad una particolare attenzione per la sede del San Timoteo di Termoli, essendo struttura di “frontiera”, strategica per ridurre il flusso dei molisani verso le strutture extraregionali, e tornare ad essere attrattivo per cittadini extraregionali dei comuni limitrofi facendo così crescere la mobilità attiva e diminuire quella passiva, con tutti i benefici economici che ne deriva.
L’iniziativa intrapresa riveste primaria importanza, riteniamo che sia opportuno divulgarla e illustrarla, con incontri pubblici, agli amministratori territoriali, alle varie categorie professionali, comitati, associazioni, ecc…, al fine di ascoltare eventuali osservazioni, suggerimenti,… per poi essere approvata dal Consiglio Regionale.