Chiusura del Reparto di Senologia di Isernia, interviene CittadinanzAttiva

La chiusura del Reparto di Senologia di Isernia ha causato numerose reazioni di condanna e di protesta da parte dell’utenza, ma su questo servizio occorre fornire delle informazioni in modo che si possa conoscerne il funzionamento e le motivazioni della riorganizzazione.

Innanzitutto l’Atto Aziendale dell’ASReM prevede la creazione della Struttura Semplice Dipartimentale di Chirurgia Senologica e Breast Unit (Centro di Senologia) incardinato presso l’Ospedale di Campobasso, individuata come Hub da cui dipendono gli Spoke di Isernia e Termoli.

Questa organizzazione è impostata sul sistema chiamato Hub-Spoke dove nella struttura maggiore (Hub) sono presenti i principali servizi, e funge da centro operativo e di coordinamento, mentre le strutture più piccole (Spoke) ricoprono il ruolo di articolazioni territoriali e periferiche di supporto.

Per  il Centro di Senologia è stato redatto dall’ASReM un “Percorso senologico aziendale”, seguendo proprio le linee guida per le Breast Unit, per garantire qualità, appropriatezza e sicurezza delle prestazioni e degli interventi, ottimizzando le risorse disponibili.

Per poter funzionare infatti un Centro di senologia ha bisogno di una serie di figure professionali delle quali il Chirurgo senologo è il nucleo principale; le altre figure necessarie per una Breast Unit sono l’anatomo patologo, il biologo molecolare, l’oncologo, il radiologo, lo psicologo, il chirurgo plastico, il fisiatra, il fisioterapista, il servizio di medicina nucleare e infermieri dedicati.

Alcune di queste figure e servizi non sono presenti nei centri Spoke (Ospedali di Isernia e Termoli). Per questo è stato individuato l’Ospedale di Campobasso quale struttura di riferimento dove effettuare l’attività chirurgica maggiore e oncologica, per la quale sono stati riservati e dedicati dei posti letto.

Gli Ospedali di Isernia e Termoli costituiscono però parte integrante del percorso senologico svolgendo, al pari del Centro Hub, l’attività di screening oncologico. Presso i Centri Spoke infatti, come previsto dal “Percorso senologico aziendale”, verranno eseguite le visite senologiche, le ecografie senologiche,  l’attività ambulatoriale di secondo livello (ago aspirato, core biopsy, ecc.), le rx mammarie e l’attività chirurgica ambulatoriale minore.

Gli Ospedali di Isernia e Termoli continueranno quindi ad avere un Servizio di senologia, con attività ambulatoriale dove verrà effettuata la diagnosi e la presa in carico dei pazienti, dove verrà effettuata la prevenzione e l’informazione e dove gli stessi verranno seguiti nei controlli e per tutto il percorso assistenziale.   

La sola attività chirurgica maggiore verrà eseguita presso l’Ospedale di Campobasso, Centro Hub, dove sono presenti tutti i servizi individuati dalle linee guida per le Breast Unit.

I pazienti verranno quindi seguiti, durante l’intero percorso, dagli stessi medici e dalle stesse strutture che li prendono in carico, osservando le procedure definite per garantire la migliore qualità e sicurezza delle prestazioni.

Premesso quanto detto, ad Isernia esiste già un servizio di Senologia (e non un reparto come indicato nelle locandine contro la chiusura affisse all’interno dell’Ospedale) il quale da più di un anno effettua una attività in regime ridotto tanto che le prenotazioni del CUP ad Isernia sono state sospese, dal 1° luglio al 14 settembre 2018, per garantire le ferie del personale medico.

Dal 7 gennaio 2019 ad oggi le prenotazioni CUP sono tuttora chiuse, su diffida degli stessi medici, in attesa della riorganizzazione del servizio.

Quindi già da diversi mesi, come richiesto dai medici del servizio di Senologia di Isernia,  l’attività è ridotta ai minimi termini e la nuova organizzazione disposta dall’Azienda serve per garantire qualità, sicurezza e continuità nell’interesse delle stesse pazienti, secondo le linee guida e l’organizzazione definita per le Brest Unit basate sulle più recenti evidenze scientifiche.

Cittadinanzattiva sul tema dei tagli lineari ai servizi ha sempre disapprovato scelte che andassero a sfavore dei pazienti, sollecitando più volte una effettiva riorganizzazione dei servizi che tendesse a migliorare la fornitura e l’organizzazione degli stessi.

In coerenza con quanto sempre richiesto quest’Associazione valuta positivamente questa riorganizzazione del servizio che coinvolge le diverse professionalità in un approccio multidisciplinare, con linee organizzative che definiscono le competenze e ottimizzano l’utilizzo delle risorse disponibili.

La riorganizzazione, secondo le recenti linee guida delle Breast Unit, è tesa proprio a migliorare la qualità del servizio offerto apportando benefici per i pazienti; eventuali interessi di parte vengono in secondo piano rispetto ai vantaggi dei pazienti, e per questo Cittadinanzattiva approva e supporta la scelta effettuata nell’obiettivo di migliorare il servizio assistenziale delle pazienti con tumore alla mammella.

Resta comunque irrisolto il problema, più volte sollevato da quest’Associazione, di un’Azienda che non è ancora in grado di prevedere un piano di comunicazione efficace e capace di dialogare con i cittadini per illustrare la riorganizzazione dei servizi, le motivazioni poste alla base delle scelte, i benefici che se ne ricaveranno in termini di qualità, sicurezza e appropriatezza e rassicurare le paure degli utenti sulle procedure e sulle modalità attuative.  

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