Cartelle pazze e mala gestione a Castel San Vincenzo, la denuncia del consigliere comunale Iannotta

Riceviamo e pubblichiamo

Intervengo in difesa della dignità morale e sociale degli abitanti di Castel San Vincenzo, quasi tacciato di essere un paese di “evasori” in base all’offensiva ed infondata notizia diffusa dal Comune. Il Comune ha posto in riscossione le tasse con ritardo di molti anni: dal 2005 hanno lasciato accumularle, il che ha generato gravi difficoltà soprattutto alle fasce più deboli.
Ma il problema gravissimo è anche nell’illegalità: gli avvisi della TARSU 2009 sono nulli per decadenza intervenuta sin dal 31/12/2012: infatti, per le utenze che nel 2009 erano già regolarmente denunciate la TARSU doveva essere riscossa con ruolo coattivo o ingiunzione entro il 31/12/2012, a pena di decadenza, come stabilisce la L.296/2007 art.1 comma 163.
Ed è ancor più grave ed incredibile che ciò accada nonostante che il Comune avesse già ricevuto delle condanne proprio per tali abusi: proprio sulla base della normativa su richiamata, le sentenze della Commissione Tributaria Provinciale di Isernia, n.115/2/12 del 2/7/2012, e n.174/02/14 del 17/9/2014, hanno stabilito che il Comune di Castel San Vincenzo è decaduto dal potere di esigere la TARSU, dal 2005  al 2009, condannandolo anche  a risarcire i danni, subiti dal malcapitato ricorrente a causa di tale abusiva e scorretta condotta. Parimenti, il Comune è perciò già decaduto dal potere di esigere anche la TARSU del 2010 e del 2011 ! Insomma, il Comune non solo viola la legge ma non  si adegua neanche alle sentenze !
Tutte queste “cartelle pazze” possono dunque essere impugnate, anche facendo riferimento alle sentenze suddette; ed inoltre sarà la magistratura a stabilire se v’è anche responsabilità per danno erariale, o penale e civile sotto il profillo dell’abuso di potere reiterato.
Anche per quanto riguarda il “ruolo acqua 2009” si è in grave ritardo:  bisogna verificare se non sia stata interrotta la prescrizione quinquennale entro il 31/12/2014 con apposita raccomandata: in ogni modo anche tali avvisi sono manifestamente illogici poiché richiamano la normativa dei tributi (che non si applica al canone idrico).  E che dire della nullità per violazione dell’art.107 del TUEL : gli “avvisi” non sono emessi a firma da un dipendente del Comune responsabile della funzione, ma di un consulente esterno, che in quanto tale non può mai assumerla ancorché vi sia una illegittima  nomina sindacale.
Tra l’altro, invece di verificare le situazioni di difficoltà e venire incontro con rateizzazioni come previsto dal regolamento delle entrate, non contenti di pretendere illegalmente la TARSU decaduta, hanno addirittura aggiunto drastiche e salate sanzioni. Tanto più a fronte di tariffe già esose, in quanto, non avendo provveduto da anni alla raccolta differenziata, rimangono a carico dei cittadini i gravosi costi della discarica altrimenti evitabili, danno ambientale a parte.
Pertanto,
Chiedo e diffido pertanto il sindaco a provvedere immediatamente e senza indugio:

1)- AD ANNULLARE in autotutela le suddette “cartelle pazze”, evitando disagi ed oneri sia ai cittadini che al Comune;

2)-  AD AVVIARE il percorso per la raccolta differenziata dei rifiuti, non solo per la tutela ambientale ma anche per la riduzione della esosa tassazione che colpisce soprattutto le fasce più deboli;

3)- A porre in essere il corretto iter per la riscossione dei tributi con puntualità e senza far accumulare più anni in uno creando i gravi disagi sinora sopportati, e verificando le situazioni più disagiate per le rateizzazioni.

 Amelia Iannotta Consigliere  Comunale

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