Angoli del Molise/ Il rito del pane e del fuoco che celebra S. Antonio a Petrella Tifernina

di Mariateresa Di Lallo e Tina Piano*

L’immagine di sant’Antonio di Padova ( da non confondersi con S Antonio Abate) che tutti noi abbiamo in mente è quella del frate giovane che tiene in braccio Gesù bambino e un giglio in mano. Ci sono poi altri simboli che lo accompagnano in altre raffigurazioni, come il pane o il libro. Il pane ricorda la carità del Santo verso i poveri. L’immagine si collega idealmente poi con l’Opera del pane dei poveri, sempre viva e attuale. Come pure si collega alla Caritas sant’Antonio, che porta la solidarietà del santo in tutto il mondo.


Talvolta il Santo è anche rappresentato con una fiamma in mano, indizio del suo amore per Dio e per il prossimo. Ai simboli del pane per i poveri e del fuoco, ardente amore, probabilmente si ispira questo evento, che come molti altri fonde fede e tradizione popolare.


A Petrella la tradizione si ripete ogni anno dal tardo pomeriggio del 12 giugno. Nel corso della serata il Parroco del paese, partendo dal sagrato della Chiesa parrocchiale, passa a benedire tutti i fuochi , che vengono accesi all’arrivo del parroco, con una processione e una statua del santo, procedendo in un percorso organizzato, fermandosi davanti agli altari allestiti dagli abitanti del quartiere per un momento di preghiera, accanto ad alcuni altari anche ceste con panini, che dopo essere state benedette vengono offerte. Ad ogni stazione si alternano i portatori del santo, fino a raggiungere l’ultima stazione.


Per tradizione le famiglie offrono il proprio cibo a coloro che passano e partecipano alla loro cena come segno di devozione al Santo. Infatti la tradizione popolare anticamente voleva, che in alcune occasioni, proprio per onorare il santo si offrisse cibo a chi era povero, i poveri offrivano un pasto a chi era più povero. Le famiglie, per la maggior parte contadine, offrivano ciò che avevano, ossia farina per la pasta e legumi, in questo caso ceci per il condimento, e questa tradizione millenaria ancora oggi rivive a Petrella Tifernina. Oggi accanto ai fuochi una tavolata che offre “Sagntell e cic”, pasta fatta in casa condita con ceci, olio e pepe, che è possibile degustare facendo il giro dei fuochi.


In tempi passati il giorno dedicato al Santo, 13 giugno, venivano benedette pagnottelle di pane che si distribuivano alla famiglie dl paese, oggi qualche famiglia mantiene viva anche questa tradizione.


Oggi sicuramente la tradizione ha contorni un pò diversi dai tempi più antichi, ma l’atmosfera, che diventa di gioia e di festa, dopo il passaggio della processione e della benedizione del parroco, è caratterizzata dall’ospitalità e dalla socialità, che fa partecipi tutti, anziani, ragazzi, bambini, anche accoglienza di culture diverse. E’ un evento atteso, tramandato nelle famiglie, che fa parte di quel filo “invisibile” che ci unisce ai “petrellesi nel mondo”, molti dei quali tornano in paese proprio per l’occasione. (MDL)

Galleria fotografica: foto Gianna Gasbarrino e Mariateresa Di Lallo

*Di Lallo -giornalista, ricercatrice ed esperta di tradizioni popolari del Molise 
*Piano -ideatrice del progetto e marketing -Terminus

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