Con il concreto sostegno del Comitato Civico No Rifiuti, dell’Associazione “Terre di Mezzo”, del Sindaco di San Felice del Molise e di altri Sindaci della Valle del Trigno, informiamo la popolazione che le associazioni ed il comitato civico hanno intenzione di salvaguardare la salute dei Cittadini ed il territorio da un progetto nefasto che prevede la costruzione e gestione di un impianto per la produzione di ECOBALLE nel territorio di Mafalda.
Visti i recenti sviluppi, – si legge nella nota del Comitato Ambiente Basso Molise – se l’impianto dovesse realizzarsi porterebbe con se, all’intero territorio della Valle del Trigno, un mare di effetti negativi: SAREBBE DISASTROSO! Un territorio, il NOSTRO, da sempre votato all’agricoltura, alla tutela dell’ambiente e alla realizzazione di prodotti biologici, una realtà in forte crescita, che ha visto nel nostro territorio, sempre più imprenditori pronti a mettere mano al portafoglio per investire in aziende del settore biologico o ampliare quelle già esistenti, per la concreta valorizzazione di questa area incontaminata.
L’impianto di ECOBALLE prevede la lavorazione di 98.500 tonnellate/anno di rifiuti di cui ben 49.200 tonnellate/anno saranno costituite dalle tristemente e famose ECOBALLE, che potrebbe compromettere tutto il lavoro, i sacrifici e le risorse impegnate dagli imprenditori locali.
Certo con l’impianto di ECOBALLE si creeranno dei posti di lavoro: cinque, sei o anche dieci posti di lavoro ma, sono un motivo valido per consentire uno scempio ambientale e paesaggistico e sicuramente con ripercussioni anche sulla nostra salute? (CAMPANIA DOCET). Di certo l’impianto di ECOBALLE avrebbe dei vantaggi economici ma, solo per pochi “eletti”.
Il comune di Mafalda, in cui ricade il progetto, fino ad ora ha avuto un atteggiamento piuttosto ambiguo sulla vicenda, facendo più volte dietrofront, nonostante aver manifestato l’interesse ad opporsi alla realizzazione dello stesso (parere negativo alla realizzazione dei lavori per adeguare l’impianto all’inizio dell’attività, rigettando l’istanza di permesso a costruire).
In seguito a questo, la ditta (una società a responsabilità limitata) impugnava dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale il parere negativo del Comune di Mafalda, e in data 3/12/2020 il TAR accoglieva l’istanza cautelare, ai fini del riesame del ricorso nell’udienza pubblica che si terrà il 7 luglio 2021. In virtù dei preoccupanti sviluppi della vicenda e delle ragioni sovra esposte, abbiamo depositato, presso il comune di Mafalda, tramite l’avvocato Andrea Filippini, una richiesta di accesso agli atti amministrativi necessaria per intervenire nel processo tra la ditta e il Comune di Mafalda, al fine di difendere e tutelare l’interesse di tutti i cittadini di vivere in un ambiente salubre e pulito.
A distanza di due giorni dalla richiesta di accesso agli atti, abbiamo contattato il Sindaco Giacomo Matassa, il quale si era impegnato a fornirci in “tempi brevissimi” i documenti da noi richiesti. Lo stesso manifestava la volontà di collaborare per il conseguimento di un fine comune: volontà manifestata “verbalmente”. UNA VOLONTA’ MANIFESTATA MA NON ANCORA COLLABORATIVA.
Il comune di Mafalda – conclude la nota – deve prendere una posizione chiara e si esorta la stessa ad ottemperare alla ns.richiesta di “accesso agli atti” onde fare fronte comune e tutelare la salute e gli interessi di tutta la comunità. La tutela della salute non ha colore politico ma è legata a una sana amministrazione che sappia prendere in considerazione la salute dei Cittadini, se non come dovere umano, come tornaconto economico visti gli alti costi sostenuti per curare le malattie causate dall’inquinamento ambientale. NO ALL’IMPIANTO DI ECOBALLE!