AIRBUS, L’IPOTESI CHOC È DI UN ATTENTATO SUICIDA. “COPILOTA AI COMANDI, VOLEVA DISTRUGGERE L’AEREO”

Ha aspettato che il comandante si assentasse per qualche minuto, è rimasto solo nella cabina di pilotaggio e si è rifiutato di far rientrare il superiore. Il copilota dell’Airbus A320 della Germanwings ha portato volontariamente l’aereo contro le montagne, provocando la morte di 150 persone. C’era proprio Andreas Lubitz, 28 anni, ai comandi in quegli otto minuti di silenzio: questo quanto ricavato dai dati recuperati dalla scatola nera, era vivo al momento dell’impatto. Lo ha detto il procuratore durante la conferenza stampa a Marsiglia.

I controllori del traffico aereo non hanno ricevuto nessun mayday dall’Airbus 320 prima dello schianto sulle alpi francesi. Il procuratore ha aggiunto che gli stessi controllori del traffico aereo non hanno ottenuto risposta ai ripetuti appelli. «Per noi inquirenti, l’interpretazione piu’ plausibile è che il copilota si sia rifiutato di aprire la porta della cabina al comandante e abbia azionato il bottone per comandare la perdita di altitudine», ha detto il procuratore di Marsiglia: «C’era la volontà di distruggere l’aereo». «Al momento non c’è neanche un elemento che consenta di dire che si tratti di un attentato terroristico, ora pero’ esamineremo anche l’ambiente da cui proveniva» il copilota: lo ha detto il procuratore di Marsiglia. Alla domanda se propendesse quindi per l’ipotesi del suicidio, il procuratore ha risposto: «Non uso la parola suicidio perché quando ci si suicida ci si suicida da soli. Ma effettivamente ci si puo’ posare legittimamente la domanda». «Il copilota ha approfittato dell’assenza del comandante. Ma non sappiamo se a monte c’era la volontà di agire come ha agito, non ne so nulla». I PASSEGGERI URLAVANO I passeggeri si sono accorti all’ultimo momento di quello che stava succedendo e si sono messi a urlare. Lo ha detto il procuratore di Marsiglia in conferenza stampa. Poco prima dell’impatto «i passeggeri urlavano, la morte è stata istantanea»: lo ha detto il procuratore di Marsiglia. «Le grida si sentono solo poco prima» dell’impatto, ha insistito.

IPOTESI MALORE POCO PROBABILE «Un malore del pilota in servizio è poco probabile»: è quanto spiega un esperto aeronautico, Nicolas Redier, in un’intervista sul disastro aereo dell’Airbus 320 di Germawings al Figaro.fr. «Tanto più che normalmente l’equipaggio ha la possibilità di penetrare nella cabina dall’esterno». Quando esce dal cockpit, il pilota che poi vuole rientrare può digitare un codice che attiva una telecamera di identificazione per la riapertura automatica della porta. «Il codice attiva un segnale all’interno della cabina di pilotaggio – spiega Redier, comandante di Boeing – Ma il pilota ai posti di comando ha trenta secondi per bloccare l’apertura della porta premendo sul pulsante ‘deny’ che rifiuta l’accesso». Inoltre, se il pilota all’interno si è sentito male e quello all’esterno ha dimenticato il codice, anche il capo cabina ha un codice, che se non viene annullato nello spazio di trenta secondi dall’interno del cockpit, permette di aprire la porta. Infine, ultima possibilità, in caso di guasto elettrico, c’è sempre una chiave all’esterno. «Ma la cabina di pilotaggio può essere bloccata dall’interno», spiega ancora Redier, secondo cui «c’è una falla nel sistema: un pilota può barricarsi in cabina». E dagli attentati dell’11 settembre non c’è più l’ascia che una volta era messa a disposizione per sfondare la porta in caso di emergenza estrema.

I FAMILIARI DELLE VITTIME Familiari delle 51 vittime spagnole dell’incidente dell’Airbus 320 di Germanwings hanno lasciato questa mattina l’hotel Don Jaime di Casteldefels (Barcellona), dove erano stati alloggiati dalla compagnia, per raggiungere in Francia il luogo dell’incidente. Si tratta di un gruppo di 67 familiari, che viaggeranno su un volo speciale della Lufthansa dall’aeroporto di El Prat con destinazione Marsiglia, da dove poi raggiungeranno le Alpi francesi, informano fonti del governo della Generalitat. Un altro gruppo di una quindicina di familiari, accompagnati da psicologi del Servizio di emergenza medica e volontari della Croce Rossa, era partito ieri sera su un autobus messo a disposizione dalla compagnia aerea tedesca alla volta di Marsiglia. La previsione è che i familiari delle vittime spagnole rientrino questa sera stessa a Barcellona, dopo aver visitato la zona dove si è abbattuto l’Airbus 320.

Leggo.it

Commenti Facebook