Addio alla regina del focolare. Istat: sceso il numero delle casalinghe

Secondo l’ISTAT in Italia il numero delle casalinghe è calato tra il 2006 e il 2016 del 6,6%, scendendo da 7 milioni e 855 mila a 7 milioni a 338 mila, una diminuzione di più di mezzo milione, soprattutto tra i 15 e i 44 anni, concentrata in alcune fasce di età; del 22,6%, -180 mila, tra i 15 e i 34 anni e del 25,4%, tra i 25 e i 44, mentre oltre i 65 anni si registra un aumento.
Il dato è legato alle differenze economiche tra un’area e l’altra del nostro Paese ,le regioni del Sud rimangono indietro rispetto al trend nazionale, il -6,6% diventa solo un -3% al Sud, anzi, al di sopra dei 45 anni le casalinghe aumentano contrariamente a quanto avviene al Centro e al Nord, dove nelle età centrali, in cui si è madri e più attive sul lavoro, tra i 35 e i 64 anni, vi sono cali nel numero delle casalinghe che raggiungono anche il 29,2% tra i 35 e i 44 anni.
Nel segmento tra i 15 e i 34 anni c’è un vero e proprio crollo delle casalinghe al Sud, -36%, decisamente maggiore di quello presente al Centro-Nord,negli anni della crisi economica, soprattutto con la ripresa, tra le donne del Sud sono state sempre più quelle che hanno abbandonato l’inattività e si sono messe a cercare un lavoro.
Il venire meno di un lavoro a causa della crisi occupazionale, il ritardo nell’età del matrimonio, contribuiscono alla distruzione, di quel piccolo mondo antico fatto di un marito che torna a casa la sera dal suo confortevole impiego con cui guadagna abbastanza per mantenere figli e moglie che lo aspettano a casa, un mondo che poteva resistere solo in quei decenni in cui il licenziamento non esisteva così come i contratti a termine, la cui proroga oggi è una chimera.
Le casalinghe laureate sono in aumento sia tra le giovani +43,3%, che tra le 55-64enni, +72,7%, mentre sono in calo quelle senza istruzione, -27,5%, rimangono meno istruite della media degli italiani, la maggioranza relativa continua ad avere la licenza elementare o meno, soprattutto a causa delle più anziane, anche tra le più giovani, quasi la metà, non va oltre la terza media.
La percentuale di casalinghe classiche, che vivono in coppia con figli, è in diminuzione dal 47,5% al 42,1%, un calo analogo vi è anche tra le più giovani.
Aumentano le casalinghe in coppia senza figli, dal 23% al 25%, e quelle sole, dal 17,5% al 19,8%., da queste categorie possiamo attenderci un’ulteriore crescita di coloro che cercheranno di entrare nel mondo del lavoro.
Molti sicuramente avranno nostalgia delle amorevoli madri che si dedicano solo al focolare domestico, ai figli, al marito, non è più tempo della casalinga alibi e musa di mille editorialisti, e scrittori, oggi è il momento della donna emancipata che esce di casa per andare al lavoro e contribuire all’andamento familiare.
Alfredo Magnifico

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