Zona Economica Speciale, il PD presenta interrogazione urgente in Consiglio regionale

Comprendiamo che Toma, non abituato al confronto, abbia perso completamente l’aplomb richiesto ad un Presidente, sia nei toni che nei modi. Ma il Consiglio regionale non è una casbah e, responsabilmente da rappresentanti delle istituzioni, evitiamo di ribattere.

Restiamo, invece, al metodo e al merito delle procedure attuate dalla Regione Molise sulla Zona Economica Speciale, su cui abbiamo presentato un’interrogazione urgente, dopo le dichiarazioni rilasciaste alla Stampa dal Governatore. In particolare, abbiamo chiesto al Presidente:

a) METODO:

– quali siano state le motivazioni per le quali la delibera di programmazione della ZES Adriatica comprendente il Molise sia stata assunta dalla Giunta e non dal Consiglio Regionale, risultando tale scelta in palese contrasto con le disposizioni esplicite del DPCM 25 gennaio 2018 n. 12 (che disciplina la procedura istitutiva delle ZES). In particolare,  agli articoli 5, comma 1, e 4, 4 comma, del DPCM si richiede che la decisione sulle ZES sia resa dall’organo competente in seno al Consiglio regionale (“Secondo le forme stabilite dai rispettivi ordinamenti regionali”) che nel caso del Molise è evidente sia il Consiglio regionale, in base all’art.16, comma II, lett. c dello Statuto Regionale, laddove è definita con  chiarezza la competenza del Consiglio per i ”programmi di intervento economico e finanziario, la pianificazione territorio…le linee direttrici del governo del territorio ..” di cui la ZES può essere ritenuta a buon diritto una delle attuazioni principali di tale tipologia. In particolare, tanto risulta indispensabile per gli aspetti di cooperazione interregionale di cui all’art.4, 4 comma, di cui al DPCM 12/2018. L’adozione della ZES con atto di Giunta risulta quindi illegittima o legittima a parere del Presidente e perché?

– che tipo di confronto si è avuto con il partenariato Economico e Sociale interessato (Associazioni di categorie, sindacati) e quali risultati ne sono emersi, laddove nella delibera 130/2019 si certifica da parte della Regione Molise una piena condivisione che non risulta combaciare con le dichiarazioni pubbliche di associazioni di categoria e sindacali. Il DPCM 12\2018 statuisce invece con chiarezza che la condivisione è condizione di procedibilità: è stata o meno rispettata?

b) MERITO

– secondo quali indirizzi politici sono state individuate le macro aree interessate dalla ZES, stante la difficile argomentazione del nesso funzionale derivante dalla disciplina nazionale delle Zone Economiche Speciali, che non in tutte le scelte operate con la suddetta delibera regionale appaiono evidenti;

– se e quale controllo è stato operato sulle richieste di zonizzazione pervenute da Comuni e Consorzi, in particolare per i terreni privati (Campobasso e Carpinone in primis, che prevedono esclusivamente terreni privati);

– la riserva del 29% di ettari di cui alla delibera 130/2019 verrà assegnata secondo quali criteri di evidenza pubblica (laddove correttamente le altre regioni, in primis la Puglia che con il Molise è titolare della Zes Adriatica, e la Sicilia, interessate hanno avviato procedure a bando a cui i comuni possono partecipare). In particolare, se il Presidente della Regione ritiene al riguardo di dare seguito alle proprie dichiarazioni con cui afferma che prima si individua l’azienda da “aiutare”, che sceglie dove vuole investire (quale terreno in quale area), ed ex post si individua il territorio da eleggere a Zes, apparendo tale procedura del tutto in contrasto con la ratio dello strumento e con le procedure di evidenza e di trasparenza richieste dall’ordinamento;

– se è opportuno non fruire di aiuti, nel mentre, per il 29% del territorio (es. la Sicilia, ovviamente con ZES più ampia, lascia l’8%), cioè rinunciando a utilizzare e andando in fondo alle altre richieste, stante i ritardi con cui si procede;

– quali iniziative sono state intraprese per attivare a supporto della ZES il sistema creditizio e quali azioni ha intrapreso al riguardo la Finmolise;

– quali iniziative di MKT TERRITORIALE sono state avviate per attrarre investimenti;

– quale sistema di controllo su occupati (stimati in 1000 unità!) è stato avviato, stante la previsione della delibera che prevede che la regione si doterà di un piano per il controllo da varare prima della partenza della ZES.

Questa la sintesi del nostro sollecito, attraverso l’interrogazione che la maggioranza ha deciso di non discutere e nemmeno di iscrivere all’ordine del giorno del consiglio di ieri. Capiamo che non faccia piacere ricevere critiche, appunti, suggerimenti. Ma questo è ruolo delle minoranze, quello di esercitare il controllo, anche e soprattutto chiedendo delucidazioni su atti amministrativi tanto importanti, quanto ancora sconosciuti all’opinione pubblica molisana.
 Micaela Fanelli

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