Un ex lavoratore disperato dello Zuccherificio del Molise: ancora chiacchiere dalla politica

“Ormai siamo arrivati alla fine, ma niente di costruttivo è stato fatto. Voglio ricordare a chi è nei palazzi del potere, che il corpo umano è formato da organi controllabili e non, e tra questi ce n’è, uno piccolissimo, chiamato cervelletto che dà i comandi positivi e negativi. Gli animi sono alla disperazione totale, da una vita dignitosa siamo arrivati alla povertà. Chi ci ha portato a questo punto? La politica distruttiva degli ultimi anni, che ha fatto chiudere, l’unico sito saccarifero rimasto nel centro-sud, portando sul lastrico centinaia di bieticoltori, camionisti, procacciatori e circa trecento persone tra addetti alla trasformazione, stabili e avventizi. La politica sa cosa fanno ora tutte queste persone? Guardano il sole, quando c’è! Presidente Toma, il vostro bando a noi non serve a nulla. Con il vecchio avevamo più possibilità perché l’assessore Veneziale non aveva inserito l’ISEE, informato dai funzionari nazionali, che non si poteva inserire. Inoltre, si poteva aggiungere un privilegio essendo una partecipata proprietà la regione al 100%, ma la cosa più importante era che la regia doveva essere regionale e non comunale. Presidente, a breve ci saranno in vari paesi e noi ci auguriamo che lei possa tirare fuori dal cilindro un bella sorpresa. In questo modo sostituiscono la campagna saccarifera con la campagna elettorale comunale… ma attenzione ai fallimenti! Che finora sono l’unica cosa che la politica ha saputo collezionare. Anche il sindacato non sa più in che lingua parlare per farsi ascoltare, forse, è arrivato il momento di cambiare atteggiamento. Sappiamo che i lavoratori e gli ex lavoratori saranno con noi per dire basta con le chiacchiere della politica, vogliamo soluzioni concrete”.

 

Un ex lavoratore disperato dello Zuccherificio del Molise

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