Tutti con tutti, basta che tiene la baracca.

Ieri si è assistito al primo consiglio regionale di rilevanza politica, oltre che di semplice sopravvivenza e vivacchiamento amministrativo. Il tema è di quelli interessanti, che fanno audience: la sanità pubblica. Argomento da prima pagina con digressioni, litigi, schieramenti e barricate, con l’attenzione e la tensione dei cittadini al massimo volume ed il pubblico (qualificato) in sala. E proprio la tensione tangibile e palpabile ha fatto si che ieri, a causa di una serie di circostanze di varia natura, ne venisse fuori un serrato confronto politico che ha sancito una cosa: quando serve si va avanti tutti insieme, costi quel che costi. Ripercorrendo brevemente la giornata, dopo una minuziosa, particolareggiata ed attenta disamina del Governatore sul Piano Operativo Sanitario, che tanto scompiglio ha gettato in Regione, si è consumato un ennesimo strappo del Presidente con un suo Assessore, Massimiliano Scarabeo. Quell’assessore che dal secondo giorno di mandato ha avuto un atteggiamento sempre schivo verso il suo Presidente ed a volte anche avverso alle politiche di Governo, senza nemmeno nasconderlo troppo. Da sempre, infatti, si rincorrono voci su una sua fuoriuscita dalla Giunta, causa ostilità verso il governo regionale e la squadra che lo compone, ma mai Frattura ha messo in atto tale dura azione, magari per non creare malesseri all’interno del suo Partito, già minato da squilibri e lotte interne che lo vedono contrapposto ad un’intera area guidata da Roberto Ruta. Tornando alla seduta di ieri, Scarabeo, dopo la relazione del Governatore ha lanciato un’invettiva verso il Piano e verso il Commissario, parlando di sacrificio insopportabile per i territori e di gestione poco attenta ai bisogni dei cittadini. Il tutto sotto gli occhi sorpresi di Frattura, attoniti della maggioranza e stupiti dell’opposizione. Stavolta, però, il Presidente non poteva far finta di nulla ed al termine del lungo discorso dell’assessore venafrano ha chiesto all’aula la fiducia sul suo documento, lasciando intendere che sfiducia sul suo documento significava dimissioni. Mossa strategicamente opportuna e mirata, tanto da mettere in crisi anche i suoi noti detrattori storici presenti in aula. Alle 14:00 circa, dunque, dopo quella che sembrava una semplice richiesta, i consiglieri hanno sudato freddo perché si sa che Frattura, quando si “impunta” non torna sui suoi passi, costi quel che costi. Sospesi i lavori si apre il valzer delle consultazioni dove i membri della maggioranza fratturiana cercano in aula consensi per mettere al sicuro il risultato. Tutti i componenti dell’assise vengono chiamati nelle stanze attigue per concordare la fiducia e magari proporre istanze per condividere il percorso e salvare capra e cavoli. I Consiglieri uno ad uno vanno a parlare con Frattura ed i suoi, eccetto i ragazzi del 5 stelle che non condividono tali metodi di “collaborazione”. Risultato finale, dopo qualche ora di trambusto, tanto che anche il Segretario del Pd Fanelli è sopraggiunto in Consiglio, fiducia unanime di tutta l’aula al documento, modificato in alcune parti, attraverso cui a seguito di una nuova revisione giuntale dovrà tornare prima in Commissione e poi in aula per una nuova discussione, in attesa del pronunciamento del Tar che ha sospeso la sua efficacia fino al prossimo 3 luglio. Tecnicismi a parte, Frattura ieri ha fatto gol e un buon assist è stato offerto da Michele Iorio che vistosi accontentato sulle modifiche da lui proposte all’ordine del giorno discusso, ha alzato la mano insieme ai suoi votando si al documento del Governatore. A livello politico, questa volta, qualche ripercussione certamente la si avrà, soprattutto sul fronte Giunta, in quanto Frattura difficilmente farà passare quest’ultimo affronto del suo assessore che ha sparato sul suo operato direttamente in aula consiliare. Forse anche i membri della segreteria PD presenti ieri per tenere sotto controllo la situazione, chiederanno la testa di Scarabeo, una volta per tutte. Bisogna capire però quale ripercussione tale azione creerebbe all’interno del Pd regionale. Certo è che nella battaglia di nervi a cui ormai si assiste ogni giorno nel centro sinistra, ieri Frattura a segnato un punto a suo favore.

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