“La sanità pubblica italiana, e in particolare quella molisana, si trova in una condizione di grave sofferenza strutturale. La cronica carenza di personale, l’invecchiamento dei professionisti in servizio e l’assenza di un adeguato ricambio generazionale stanno minando la tenuta stessa del Servizio sanitario nazionale e del diritto costituzionale alla salute.”
È quanto dichiara Tecla Boccardo, Segretaria Generale della UIL Molise, commentando i dati del Rapporto Agenas 2025 sul personale del SSN, che fotografano una situazione allarmante per tutto il Paese e particolarmente critica per le regioni del Mezzogiorno.
“Nel nostro territorio – sottolinea Boccardo – la carenza di medici, infermieri e operatori sociosanitari è ormai strutturale. I dati Agenas parlano chiaro: il 39,5% dei medici ha più di 55 anni e nei prossimi anni usciranno per pensionamento moltissimi operatori sanitari.
In Molise, come in altre piccole regioni, la difficoltà nel garantire i turni e i servizi essenziali è già una drammatica realtà.”
La UIL denuncia da tempo questa situazione e chiede che la prossima Legge di Bilancio assuma la questione del personale sanitario come priorità assoluta.
“Non bastano interventi spot o soluzioni emergenziali, serve una riforma strutturale del sistema, che parta da un grande piano pluriennale di assunzioni e dalla rimozione dei tetti di spesa per il personale, in vigore ormai dal 2004. È indispensabile stabilizzare il personale precario, garantire un rinnovo contrattuale dignitoso e premiante.”
La UIL propone inoltre una riforma del sistema formativo, per allineare l’offerta universitaria ai reali fabbisogni del SSN e rendere nuovamente attrattive professioni come quella infermieristica, oggi penalizzata da stipendi bassi, carichi di lavoro eccessivi e scarse prospettive di carriera. Per la Uil è urgente valorizzare il personale sanitario e tecnico con percorsi di crescita, riconoscimenti economici e misure di welfare professionale che aiutino a trattenere le competenze nel sistema pubblico, contrastando il burnout e la fuga verso il privato o l’estero. Il rilancio della sanità passa anche per il rafforzamento della medicina territoriale e dell’assistenza di prossimità, in linea con il modello previsto dal PNRR: “Che al momento resta tutto sulla carta, solo potenziando la rete territoriale – conclude Boccardo – potremo garantire servizi equi, accessibili e di qualità a tutti i cittadini, a partire da quelli delle aree interne.”
“La sanità pubblica non è una spesa, ma un investimento strategico per una regione come il Molise”. Servono risorse certe e scelte coraggiose nella prossima Legge di Bilancio, per ricostruire un sistema sanitario pubblico giusto, accessibile e sostenibile.”