Politica/ Il Molise verso la protesta

A leggere le cronache politiche molisane appare subito evidente come vi sia uno scollamento forte tra i comportamenti della popolazione e quelli dei rappresentanti politici, intendendo con questi non solo i candidati alle prossime elezioni. Il tenore ‘soft’ delle dichiarazioni dei secondi, il tentativo di ammorbidire le situazioni e di non dare peso a quello che accade tra la gente comune, fa da contraltare agli umori della piazza che, al contrario, sono piuttosto surriscaldati. Non è un caso se Salvini forse solo nella visita a Campobasso, tra quelle nelle zone meridionali, non abbia trovato alcun accenno di protesta, ma piuttosto la fila per il selfie; lo stesso leader leghista non ha nascosto meraviglia, mista ovviamente a soddisfazione, per la situazione creatasi. In pochi anni il Molise è passato dall’odio per la Lega (ex-Nord) all’accoglienza. Ancor più eclatante è il caso del comizio a Larino di Alessandro Di Battsita, in uno scenario che solo pochi anni addietro sarebbe apparso impensabile; centinaia di persone plaudenti in quella che certo non è un’enclave grillina, quanto piuttosto il feudo della politica tradizionale, ad iniziare da quella ex-democristiana. Ma non basta: tutti i sondaggi, dal mese di ottobre ad oggi, danno al Molise una percentuale in favore dei Cinque Stelle superiore rispetto al dato nazionale, con riferimento alle regionali, mentre per le politiche l’assegnazione di almeno un seggio parlamentare sui cinque della nostra regione appare dato consolidato. In tutto questo, il dibattito tra forze politiche non solo tende a considerare poco l’ipotesi, ma addirittura chi la mette in evidenza (come il sottoscritto) trova come risposta sorrisini di compatimento e dileggio da parte di soloni della vecchia politica, che pensano di essere i padroni del territorio, idee dei singoli comprese. Poiché i tanto vituperarti sondaggi, che vanno sempre presi con il beneficio d’inventario, vengono non solo letti ma anche presi in considerazione dai partiti, questi si sono accorti (eccome!) che il centro sinistra imperante in Molise è dato come in forte calo. Come stanno reagendo a ciò Frattura e la sua maggioranza? Aprendo in maniera totale la borsa regionale e dispensando finanziamenti copiosi quasi quotidianamente; non passa giorno che non vi sia l’inaugurazione di qualche struttura, ad iniziare dalle scuole, o l’annuncio di finanziamenti per milioni di euro a favore di qualche realtà territoriale o di qualche categoria professionale. Tutto bene allora? Come sempre c’è un ‘ma’…’. Per cinque anni gli stessi non hanno fatto altro che richiamare l’austerity, lamentando una cronica decurtazione di risorse e adesso si scopre che nelle casse regionali c’erano decine di milioni di euro pronti per essere spesi. E’ la solita politica del tenere tutto fermo per fare il ‘botto’ nelle ultime settimane prima delle votazioni; ma questa volta potrebbe essere troppo tardi, comunque. La gente non ne può più ed inizia a dimostrarlo con la presenza nelle piazze. Meditate gente, meditate.

Stefano Manocchio

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