Politica/ Le scelte del PD: il filo rosso tra Ruta e Facciolla!

di Stefano Manocchio

Premetto che, a dispetto del titolo, non c’è niente di ‘misterioso’ nel contenuto dell’articolo che segue, ma solo il tentativo di interpretare le scelte fatte da un partito in vista delle elezioni politiche del 25 Settembre prossimo. Il partito è il PD e non è un mistero per nessuno che la scelta ipotizzata di candidare Alessandra Salvatore all’uninominale della Camera dei Deputati abbia spiazzato più di qualcuno al suo interno.

Vittorino Facciolla

Sono subito circolate varie tesi e ne abbiamo scelte tre, che sembrano essere più ‘terrene’ delle altre. I ‘denigratori’ ritengono che, stante la previsione di vittoria a mani basse del centro destra proprio in quella fattispecie elettorale, si sia giocata la carta della consigliera comunale e non quella del vertice regionale del partito; una seconda tesi è quasi opposta, perché prevede ripercussioni forti e negative per il centro destra se candiderà personaggi della scena nazionale ma non molisani e, quindi, ritiene che candidare un politico non solo molisano, ma espressione del capoluogo di regione serva proprio a captare l’espressione di voto soprattutto dei centristi e dei delusi del centro destra, se l’ipotesi del ‘forestiero’ dovesse passare. La terza è appunto quella di cui vogliamo parlare.

Roberto Ruta

 Ci sarebbe un filo rosso, nel senso di un collegamento ad un ragionamento più ampio, in grado di collegare politiche di settembre e regionali del prossimo anno. Alessandra Salvatore ha sempre avuto come mentore politico l’ex-senatore Roberto Ruta e proprio l’avvocato campobassano sarebbe l’architetto di un accordo con i vertici regionali del partito. Questo il passaggio: la Salvatore candidata alla Camera per prepararle invece la candidatura alla Regione Molise, sulla base di un accordo tra l’entourage rutiano e quello di Vittorino Facciolla; lo stesso Facciolla riceverebbe tutto l’appoggio dai Dem per candidarsi a presidente della Regione, mentre Ruta non parla, ma neanche smentisce la tesi di una sua ambizione a rientrare in politica come sindaco di Campobasso. Facile notare che fuori dal discorso sembra rimanere l’ex-sindaca di Riccia Micaela Fanelli e non a caso, perché sarebbe proprio lei l’oggetto dell’accordo, o meglio la sua esclusione dall’ipotesi di candidatura per lo scranno per il vertice di Via Genova.

Mancano all’appello i giudizi sull’eventuale manovra da parte degli altri partiti della sinistra e di Totaro, Leva, Massa ed altri e dubitiamo che arriveranno in forma pubblica a breve. 

Vedremo…

Commenti Facebook