PD: prendiamo atto che una minoranza del centrosinistra non vuole l’unità. Invitati disertano

In questi giorni, diverse persone di buona volontà e dall’animo scevro da condizionamenti individualistici, stanno lavorando alla ricomposizione del centro-sinistra sia a livello nazionale che in quello locale.

Illuminante l’appello all’unità di Veltroni, come ottima è stata da più parti giudicata la decisione di affidare a Piero Fassino la missione di ricucire le incomprensioni e porre la prima pietra per la costruzione di una nuova alleanza di centro sinistra.

Lungo questa strada di ritrovato dialogo, il Partito Democratico del Molise aveva accolto con sincero interesse l’apertura al confronto arrivata dagli amici Carmine Trematerra, Nicola Macoretta e Michele Durante, che ringraziamo pubblicamente per questo tentativo di riannodare le fila per l’intero centrosinistra.

E su questo auspicio il Partito Democratico ha immediatamente indetto per oggi pomeriggio in via Ferrari a Campobasso un nuovo tavolo di coalizione.
Senza preclusioni, né sui nomi, né sul programma elettorale, che per il Pd resta una pagina bianca da scrivere insieme agli alleati e i cittadini. Marcello Miniscalco e Luigi D`Orsi si sono detti d’accordo, anche a discutere di lavoro e sanità. E anche in pubblico come pure abbiamo promosso durante i tanti incontri territoriali, da ultimo in quello di Pozzilli, nel corso della conferenza programmatica chiesta da tutti per valutare l’operatore del governo regionale. Anche questa, come il tavolo di oggi pomeriggio, disertata.

Sono state piuttosto accelerate le condizioni di una divisione proprio quanto i mediatori erano al lavoro. Perché? Perché una parte, una minoranza, non vuole l’unità. E di questo, si assumerà tutte le responsabilità. Perché non si possono dettare condizioni a distanza, senza nemmeno sedersi l’uno di fronte agli altri, rifiutare il dialogo e alla fine invocare anche l’unità del centro sinistra. Così facendo, non solo si rischia davvero di consegnare la Regione e l’Italia alle destre, ma peggio ancora l’Europa agli xenofobi e ai populisti, minando dalle fondamenta la nostra democrazia repubblicana.

Ma d’altra parte, secondo la visione corta di qualcuno, se ci si divide maggiori saranno i seggi a disposizione di MDP. Una buona chiave di lettura per comprendere le divisioni di una parte della sinistra molisana? Qualcuno da tanto sta lavorando in questa direzione. D’Alema e soci ancora una volta stanno provando a distruggere tutto. Lavoriamo insieme per impedirlo.

Lavoriamo per ricostruire un centro sinistra unito e credibile agli occhi di un elettorato che ha sempre premiato l’unità e mai le divisioni. Sosteniamo la ripresa di occupazione e investimenti, appena iniziata. Aiutiamo chi perde il lavoro, garantiamo servizi agli ultimi e tutela dei diritti per tutti. Battiamoci per la realizzazione del parco del Matese, l’efficacia della Zes e il rilancio delle attività produttive.
Sono questi gli argomenti veri, concreti, che il Partito Democratico, sin da questa estate, sta portando sul territorio, ascoltando la gente, raccogliendo proposte, costruendo insieme alle persone di buona volontà il nostro destino.

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