PCL: stabilizzare i lavoratori di molise Acque è un atto dovuto, scandalosa inerzia della giunta Toma

E’ scandaloso che Molise Acque persista nel negare la stabilizzazione obbligatori dei precari, e la responsabilità politica ricade sulla giunta fascio leghista di Toma, per non parlare della Lega che gestisce l’assessorato al lavoro. Ed infatti ci sono circa 45 lavoratori da stabilizzare per obbligo di legge: si tratta di contratti a termine che hanno superato i limiti normativi (sia quello previgente di 36 mesi sia quello attuale di 24 mesi): in tal caso l’art.19 commi 2- 3 del D. lgs 81/2015 prevede che il contratto a termine “si trasforma in contratto a tempo indeterminato dalla data della stipulazione”.

In sostanza i contratti di tali lavoratori sono già trasformati di diritto a tempo indeterminato ope legis, per cui è inaudito che i vertici di Molise Acque (con la corresponsabilità politica gravissima della Giunta Toma) persistano nell’omettere tali obbligatorie stabilizzazioni ! Né vanno dimenticati gli altri lavoratori (circa 4-5) che devono essere assunti a tempo determinato per concorso definito. Non solo. V’è l’elementare necessità di assicurare un servizio pubblico essenziale come quello della gestione delle acque con lavoratori di ormai provata esperienza professionale, peraltro in una situazione di grave vuoto dell’organico come ammesso dalla stessa azienda. Né si comprende perché le risorse finanziarie ogni anno debbano essere destinate a lavoratori perennemente precari anziché stabilizzati.

E ancora: questa assurda negazione di una stabilizzazione maturata di diritto, può esporre l’ente anche a ipotetici danni erariali, perché in caso fosse confermata dalla magistratura la violazione dei limiti predetti, ai sensi dell’art. 28 comma 2 della citata norma, il Giudice del Lavoro non solo deve riconoscere la stabilizzazione ma deve anche condannare Molise Acque al risarcimento per abuso di precariato nella misura da 2,5 a 12 mensilità mensilità . E si tratta di circa 45 dipendenti ! Come se non bastasse hanno persino incaricato tre luminari del diritto per emettere “pareri pro veritate” al fine di dare una parvenza di giuridicità a tale loro operato contro i lavoratori, pareri di cui siamo pronti ad esporre la totale infondatezza se del caso; ma la domanda è quanto sono costate tali consulenze del tutto evitabili !

E ciò lo aggiungeremo alla azione per la verifica del danno erariale. I soldi pubblici di Molise Acque sono frutto delle tasse pagate dai lavoratori (soprattutto dipendenti e pensionati) e devono essere usati per salvaguardare e potenziare la gestione molisana delle acque di cui c’è tanto bisogno non per sostenere azioni contro il diritto alla stabilizzazione. Questa vicenda è la riprova che anche i governanti molisani -attuali e passati – sono espressione dell’ideologia dei padroni e del capitale, dal lavoro alla sanità; il lavoratore precario è preferibile perché più ricattabile , giocando con la vita e la dignità dei lavoratori: così infatti è anche per le vertenze in corso per gli ex cantonieri precari della provincia di Isernia e i precari della Protezione civile, lotte che andrebbero unite.

Ciò premesso diffidiamo pubblicamente il Governatore Toma e l’assessore Marone al lavoro ad intervenire immediatamente perché si proceda alla stabilizzazione dei suddetti lavoratori di Molise Acque nonché all’assunzione delle altre unità già selezionate per concorso, trattandosi in tal caso persino di un obbligo di legge che fortunatamente non vi lascia scelta. E rivolgiamo un appello ai lavoratori a continuare la lotta ad oltranza che noi cercheremo di sostenere sia pure con le nostre modeste forze, unitamente al Coordinamento molisano delle Sinistre di opposizione, perché solo la lotta paga.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI – SEZIONE MOLISE

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