Omotransfobia, l’intervento della consigliera Matteo

Non ci sono parole per commentare il gesto vile di omotransfobia, riportato questa mattina dai media regionali, nei confronti di una ragazza trans di Campobasso. Un atto vandalico che pone ancora una volta il focus sulla tematica delle discriminazioni, all’attenzione più che mai del Consiglio Regionale. Infatti proprio martedì, nel corso del Consiglio, sono passate all’unanimità, le modifiche e le integrazioni alla legge regionale 10 ottobre 2015 numero 13, “Misure in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere”.
Proprio la consigliera Paola Matteo, prima firmataria delle modifiche ed integrazioni, raccoglie l’appello del presidente dell’Arcigay Molise Luce Visco, in merito a quest’ultimo episodio di cronaca.
“Un gesto vile e da condannare, da parte mia la massima solidarietà e la massima disponibilità per ogni tipo di supporto a tutte le persone che vivono episodi analoghi. Oltre il supporto personale siamo pronti a contrastare a livello istituzionale queste forme di violenza. In Consiglio Regionale, stiamo lavorando al massimo sulla tematica delle discriminazioni e la violenza di genere. Le modifiche e le integrazioni alla legge 13 sono solo il primo step. Abbiamo proposto una nuova legge, denominata “Legge Quadro contro ogni forma di discriminazione per l’affermazione dell’uguaglianza”.
Siamo al lavoro per una nuova legge, al momento al vaglio della Quarta Commissione Consiliare per affermare una cultura paritaria. Una legge, dunque, – prosegue la capogruppo di Orgoglio Molise – che esalta temi importanti che vanno dalla violenza alla medicina di genere, dalla democrazia paritaria alla cultura di genere, che traccia un orizzonte di azioni positive per la nostra Regione (come promuovere campagne di sensibilizzazione contro l’omotransfobia). La legge riconosce che ogni forma e grado di violenza basata sul genere e nei confronti di persone a motivo del loro orientamento sessuale, costituisce una violazione dei diritti umani, della dignità personale, della sicurezza individuale ed una limitazione al diritto ad una cittadinanza piena. Nel caso pratico, vogliamo mettere in atto una lotta decisa all’omofobia, per combattere i pregiudizi che sono alla base della problematica. L’aspetto culturale è sicuramente centrale nella questione, l’Italia è uno dei paesi più omofobici d’Europa, il nostro compito è quello di parlare sempre più della tematica, diffondere i fatti di cronaca per andare alla base del problema. Dobbiamo contribuire a “fare cultura” per generare una nuova etica collettiva scevra da pregiudizi arcaici ed autodistruttivi.
Vogliamo istituire un Osservatorio regionale permanente sulle discriminazioni e la tutela dei diritti umani, al fine di monitorare le questioni discriminatorie, comprese tutte le forme di violenza, nonché tutte le azioni di prevenzione e contrasto per la tutela dei diritti umani. Inoltre, vogliamo assicurare, nel campo lavorativo, le stesse possibilità di crescita professionale e di successo a tutti i soggetti presenti in azienda, eliminando così ogni possibilità di discriminazione (culturale, religiosa, di genere e orientamento sessuale).
Siamo e saremo presenti – conclude Paola Matteo – anche per incontri produttivi per far sì che il fenomeno delle discriminazioni possa un giorno scomparire del tutto, o quantomeno ridursi nettamente con una crescita culturale necessaria”.

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