Il ‘caso’/ Metropolitana leggera, ‘trenino’ fantasma

di Stefano Manocchio

In un noto film del grande regista visionario Tim Burton una coppia viene ‘risucchiata’ in un trenino giocattolo spiritato e dal quel momento i protagonisti iniziano a vivere un’avventura in stile horror-fantastico; ora , senza augurare uguale sorte a nessuno, anche in Molise c’è almeno il trenino fantasma e la stazione ‘immaginaria’, quella della metropolitana leggera.

La storia è di vecchia data e i fatti a distanza di anni sono ancora incompiuti.

Era il luglio del 2014 quando l’allora Assessore regionale ai trasporti Pierpaolo Nagni  di ritorno  dall’incontro a Napoli presso la Direzione  Territoriale Produzione di RFI, per la definizione  del progetto, con toni speranzosi annunciò la progettazione ed il rapido avvio dei lavori della cosiddetta ‘metropolitana leggera’.

Sei mesi fa ricordavo questo passaggio evidenziando come ai lavori, iniziati e almeno per la parte edile anche terminati, non facesse riscontro il passaggio del treno ‘leggero’ sulla tratta tra Matrice e Bojano, passando per Campobasso. Da allora non è cambiato nulla; intanto sono stati spesi 24milioni di euro di fondi pubblici. La potente illuminazione è accesa h24 e funzionante, ma nessuno passa dalle parti delle stazioni interessate. Anche questo è spreco di risorse pubbliche.

Non si tratta neanche più di paventare “il treno dei desideri” perché anche quelli sono oramai prescritti. La metropolitana leggera sconta inefficienze politiche diffuse e sul tema si sono spesi sia esponenti del centro destra che del centro sinistra, come anche le inefficienze politico amministrative sono bipartisan.

Prima che sulla questione si concentrino le dialettiche politiche pre-elettorali ricordo che nel gennaio di quest’anno ho scritto quello che sto ribadendo oggi: somme ingenti spese ed un trenino che non passa e probabilmente non passerà in futuro; allora dissero che nelle stanze dei bottoni si era tornati a parlare dell’argomento ed anche che erano state avviate le procedure per dare un ‘trenino’ alla comunità dei pendolari. Inutile dire come è andata a finire.

La metropolitana leggera fa ancora il paio con: la chiusura dell’anello di  Tangenziale di Campobasso , con il Roxy che non è diventato Palazzo della Regione, con la superstrada a quattro corsie che per il momento è nel libro dei sogni e con la seconda piscina di Campobasso ancora vuota. L’inaugurazione della tratta ferroviaria della metropolitana leggera è stata più volte ipotizzata ed altrettante volte smentita. E, forse, sarà ancora così in futuro.

Fra pochi giorni la vicenda tornerà in cronaca , con i candidati alle elezioni che dovranno adattare i commenti al loro credo politico; con questo articolo abbiamo voluto mettere le mani avanti, avendo dubbi sulla fase decisionale. A dirla tutta: passate le elezioni, il trenino tornerà nel mondo dei sogni.

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