Faisa Cisal denuncia: continuano le inefficienze del TPL molisano

Sono anni che segnaliamo le inefficienze del TPL molisano, che dissertiamo sulla sua degradata gestione e pericolosità, sul pessimo uso delle risorse pubbliche, letteralmente “gettate” nella palude del trasporto pubblico, che hanno prodotto solo inefficienze (perché non è assolutamente vero che l’abbondanza di risorse contribuisca ad efficientare il sistema, ma è esattamente vero il contrario) ed una distorsione della concorrenza con illeciti aiuti di stato.

Risorse che hanno creato anche una posizione di privilegio, specialmente delle maggiori aziende, e che ha nociuto allo sviluppo del trasporto. In definitiva, una gestione che richiede molte risorse pubbliche a fronte di un risultato indecente.

Un sistema, secondo il nostro parere, che è privo di obiettivi strategici (soddisfazione della collettività, della clientela, del personale, rispetto dell’ambiente – ricordiamo l’utilizzo di autobus inquinanti, pur avendo riscosso risorse per la loro sostituzione – il pessimo utilizzo delle risorse disponibili umane, economiche e tecniche – l’arretratezza del settore è un dato di fatto) e che ha creato un ambiente deleterio anche per i dipendenti
(clima interno pessimo e non gestito, mancato coinvolgimento, demotivazione ecc…).


Tale stato di fatto, però, non sarebbe stato possibile senza la colpevole assenza od inerzia delle istituzioni pubbliche, controlli superficiali od assenti ed omesse sanzioni, anche su quanto da noi dichiarato. I pochi controlli fatti, sempre su nostre segnalazioni, pur essendo risultate veritiere, non hanno prodotto alcuna sanzione e/o cambiamento (solo a titolo di esempio, rammentiamo le fermate di servizio pubblico illegali, il contratto di secondo livello inesistente, pur percependone le risorse, la guida dell’autobus per oltre il doppio delle ore consentite dalla legge).


Non entreremo nel merito della questione, ma la bocciatura del TAR Molise sul biglietto unico non è solo un episodio che certifica l’arretratezza del sistema molisano, di cui tutti ne pagano le conseguenze (non esiste bigliettazione elettronica, mancano sistemi di localizzazione della flotta e di comunicazione con una centrale di controllo, mancano modalità di raccolta dati attraverso la bigliettazione elettronica, strumenti di controllo sui
veicoli, nonché sistemi di informazione verso l’utenza, sia alle fermate sia a bordo del veicolo), ma è la prova delle resistenze delle imprese al cambiamento dello status quo, da cui traggono gli enormi vantaggi.

Resistenze che, spesso, trovano terreno fertile anche nelle azioni dell’amministrazione pubblica, basti pensare all’ipotesi del doppio lotto di gara per nemmeno 12 mil/km, pur essendoci realtà del lotto unico in analoghe situazioni, se non peggiori, e che abbiamo anche citato nelle varie critiche allo studio per il bando di gara fatto elaborare dalla Regione; fral’altro, l’aver voluto ricominciare da capo l’iter per il bando di gara, pur essendo già in possesso di una valida manifestazione d’interesse da parte di
primarie società nazionali ed internazionali, è un altro indice dell’immobilismo che nuoce alla Regione ( se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi ).


Non esistiamo ad affermare che tale andamento sia nocivo per tutto il sistema, dal cittadino (attraverso un caro ed ingiustificato costo del trasporto) all’utente (viaggio su mezzi inadeguati e bigliettazione preistorica), dai dipendenti (maggior produttività nazionale e minor retribuzione) alle aziende stesse (inutilità di acquisizione di know how, necessario per poter competere con maggiore efficienza nel mercato).


Risulta evidente come la situazione esistente si sia stratificata ed aggravata nel corso degli anni, grazie all’assenza di una amministrazione in grado di guidare la gestione anziché subirla. Stante l’attuale situazione, ci si aspetterebbe perlomeno una maggior cautela nell’adozione di ulteriori iniziative, invece, sembra incredibile, ci sono ancora occasioni per perpetrare una gestione così poca attenta.


L’inerzia dell’amministrazione pubblica si associa a volte con l’incapacità a volte con la tracotanza ed il senso di onnipotenza che accumuna spesso anche l’amministratore pubblico. La necessità di un cambiamento è di tutta evidenza, per cui non ripeteremo quanto abbiamo già segnalato in precedenza, ma vogliamo portare, ad ulteriore esempio, quanto accaduto negativamente, secondo il nostro parere, nei comuni di Belmonte del Sannio e Roccavivara, la cui amministrazione si è anche gloriata di aver ben operato, per il percorso fatto eseguire dagli autobus nei rispettivi paesi, in spregio alle norme di legge
(manovre vietate in retrocessione per assenza di visibilità e passaggio su percorsi inidonei per larghezza della carreggiata), con pericolo sia per l’autista sia per gli utenti/cittadini.


Tralasciamo la motivazione, nel caso di Roccavivara, secondo la quale gli autisti avrebbero sollevato il problema del percorso, perché priva di fondamento ed insinua dubbi ingiustificati sulla correttezza dell’operatore. Della questione, ritenendo che possa rappresentare un reale pericolo, abbiamo interessato le relative prefetture, garanti dell’incolumità pubblica, e dalle quali speriamo di ricevere notizie confortanti, sperando, nel frattempo, che non succedano incidenti.

FAISA CISAL

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