Emergenza Covid, Federico (M5S): sacrifici necessari, ma vanno ripagati con sostegni economici concreti

La realtà dei numeri, dei dati e delle proiezioni sui contagi da Coronavirus impone altri sacrifici a tanti italiani. Ma questi sacrifici devono essere accompagnati da misure di ristoro chiare, veloci e corpose, destinate soprattutto alle categorie che stanno pagando al Covid il conto economico più salato. Penso al settore ristorazione, ma anche alle palestre, alle piscine, ai centri benessere, al comparto dello spettacolo.


Il Governo dovrà dare risposte immediate già in queste ore. Deve, cioè, garantire sostegni economici automatici, diretti, evitando carte bollate e passaggi burocratici inutili. Su questo tema il premier Giuseppe Conte è stato netto, parlando di indennizzi già pronti e annunciando che i ristori arriveranno direttamente sul conto corrente dei diretti interessati con bonifico bancario dell’Agenzia delle Entrate, che arriveranno nuovi contributi a fondo perduto, che ci sarà un credito d’imposta per gli affitti commerciali per i mesi di ottobre e novembre e che verrà cancellata la seconda rata Imu dovuta entro il 16 dicembre.

Si tratta di indennizzi, in tutti i casi, aggiuntivi a quelli già in vigore.
Queste misure potranno servire a qualcosa solo se saranno concretizzate al più presto e se saranno seguite da altre forme di sostegno, strutturate nel tempo, perché l’azione di Governo deve centrare l’obiettivo della tutela economica di tutti questi settori.
Vorrei, tuttavia, spendere qualche parola sull’ultimo Decreto del premier e rispondere alle polemiche, in alcuni casi strumentali, avanzate da parte di alcune Regioni.


Il nuovo Dpcm prevede misure uguali per l’intero Paese per permettere a Comuni e Regioni di uniformarsi a livello amministrativo e decisionale. Bisogna evitare le polemiche, come quelle sulle responsabilità dei Comuni, ma anche evitare la differenziazione delle decisioni prese da ciascuna Regione che, talvolta, finisce per alimentare tensione e confusione tra i cittadini.


Le difficoltà non mancano. Il Trasporto pubblico locale non sta funzionando come avrebbe dovuto, nonostante il Governo abbia garantito maggiori risorse: è evidente che su questo punto il Ministero dei Trasporti e le Regioni devono trovare il modo di dare risposte chiare, senza rimpalli di responsabilità. Il Governo ha infatti garantito agli enti regionali 300 milioni di euro per implementare il parco mezzi e nel Dl Agosto sono previsti altri 500 milioni di euro per i Comuni, come risarcimento per i mancati introiti, che possono essere utilizzati anche per incrementare il trasporto scolastico.
Inoltre, la scelta dolorosa di chiudere piscine, palestre e alcune altre strutture serve a limitare gli spostamenti dei cittadini. In questi casi gli investimenti già fatti per adeguarsi ai protocolli sanitari non saranno sprecati perché torneranno utili al momento della riapertura.


Infine ricordo al governatore Toma, contrario alle misure del Dpcm, che il Decreto è stato emanato nel giorno in cui i contagi in Italia hanno superato i 20.000 casi e il Molise ne ha registrati oltre 100. Davanti a queste cifre credo che le polemiche siano quantomeno inopportune soprattutto perché proprio in Molise, dopo mesi di difficoltà, manca una organizzazione chiara della medicina territoriale per garantire la continuità assistenziale, mancano risposte sul sistema di tracciamento dei contatti e manca l’attuazione del Piano Covid: sarebbero attività basilari per una istituzione regionale.

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