Elezioni politiche, una poltrona per tre

La corsa per le elezioni politiche non è ancora iniziata e il quadro del ‘gossip’ sembra essere stranamente stabile; l’attenzione sul territorio regionale sembra essere piuttosto focalizzata sulla corsa per la presidenza della Regione Molise in vista delle regionali prossime, al punto che secondo alcuni si dovrà chiarire prima chi potrebbe essere in corsa per Palazzo Vitale e poi parlare delle candidature parlamentari, mentre altri chiedono di trattare entrambi gli argomenti contemporaneamente. In ogni caso il discorso sulle politiche sembra più ‘romano’, che locale; anche storicamente i parlamentari in carica tendono a ‘scavalcare’ il dibattito regionale, avendo la possibilità di trattare direttamente nella capitale e con i vertici del partito di appartenenza il prosieguo eventuale della carriera politica attraverso la ricandidatura a Camera o Senato. Anche i ‘regionali’ hanno minori ambizioni ed interesse sulle politiche rispetto alle amministrative.

Quanto detto ridimensiona il dibattito e lo rende meno ‘appetibile’ rispetto quello sulle amministrative, quasi una scelta dialettica di ‘serie B’ per molti esponenti politici. Sarà forse per questo motivo che le notizie arrivano col contagocce.

Di fatto in questo momento c’è una sorta di triumvirato (nel senso di tre persone con incarico istituzionale più importante rispetto agli altri) deputato, se non a decidere, almeno a proporre a Roma le scelte che partono dalla nostra regione, per il centro destra ed in particolare per Forza Italia. Aldo Patriciello, Annaelsa Tartaglione e Donato Toma (in rigoroso ordine alfabetico) sono i tre che, tra possibilità di propria candidatura o meno, dovranno fare sintesi tra le scelte del partito in regione e le stanze dei bottoni nella capitale.

Dei tre Toma potrebbe essere quello meno coinvolto nel discorso, visto che il presidente della Giunta regionale mira espressamente alla riconferma come governatore; operazione non facile, ma neanche impossibile. Di contro quella più interessata alle politiche è proprio la Tartaglione, che potrebbe rivendicare l’incarico in qualità di segretario regionale di Forza Italia o come parlamentare (però è stata eletta in Puglia). Per lei si parla, neanche tanto sommessamente, di una candidatura in Lombardia; ma le caselle ‘blindate’ sono quanto mai appetibili in questo momento nel partito azzurro e a queste tendono un po’ tutti, rendendo la concorrenza forte e agguerrita.

Sempre in Forza Italia c’è da capire cosa farà Patriciello, oramai a Bruxelles da alcuni lustri e che quindi potrebbe spostarsi proprio verso la politica nazionale; in questo caso il dilemma tra gli adepti di Berlusconi sarebbe di difficile soluzione , trattandosi di un politico con un grosso peso elettorale (Patriciello) ed una parlamentare in carica e al momento in buoni rapporti con i vertici nazionali dei ‘forzisti’ e di conseguenza proponibile anche nel collegio molisano, se fallirà la scelta lombarda. I due in questo momento non sarebbero distanti ma in buoni rapporti, almeno così recitano le voci che provengono da quel partito.

In Fratelli d’Italia ci sarebbe la candidatura per  Quintino Pallante, nel caso in cui non dovesse decidere di diventare l’anti- Toma nella corsa al vertice regionale per il centro destra.

Sul tema si sa poco circa la posizione di Michele Iorio, che anche lui potrebbe vedere questa soluzione come utile a chiusura di carriera politica, salvo capire chi dovrà eventualmente candidarlo e soprattutto a chi andrebbe a soffiare la possibilità tra i suoi ‘competitor’ a livello regionale .Tra gli esponenti ‘apartitici’ circolano ben pochi nomi, ora che anche quello di Michele Scasserra è finito fuori da podio delle cronache di gossip politico; ma potrebbe essere solo una ‘pausa di riflessione’ in attesa di rientrare nel novero dei papabili. Lungi dal pensare che i discorsi siano chiusi e questi i nomi definitivi, li riportiamo per dovere di cronaca; anzi in politica non è buon segno essere troppo spesso ‘nominati’, nel solco del detto ‘in conclave chi entra Papa esce cardinale’. Abbiamo limitato molto il campo, anche perché il dibattito al momento è ampio quasi solo nel partito di Berlusconi e i ‘forzisti’ in regione hanno ancora un peso e potranno condizionare anche le scelte degli altri partiti.

Tempo per parlare di tutto e tutti ce ne è ancora.

Stefano Manocchio

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