Il Consiglio regionale approva due nuove leggi

Riceviamo e pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA
Il Consiglio Regionale, riunito oggi sotto la presidenza del Presidente Vincenzo Cotugno, ha varato due nuove leggi e ha approvato due atti di indirizzo per l’Esecutivo: un ordine del giorno e una mozione. La prima proposta di legge di iniziativa al vaglio dell’Assise è stata quella di iniziativa della Giunta concernente le “modifiche alla legge regionale n. 21 del 18 dicembre 2017 –Rendiconto generale della Regione Molise per l’esercizio finanziario 2016”.
Ne aveva richiesto l’iscrizione e l’immediata discussione il Presidente della I Commissione Di Nunzio, che poi l’ha anche illustrata all’Aula.
Il provvedimento poi approvato dal Consiglio, include nel Rendiconto generale della Regione
Molise per l’esercizio finanziario 2016, votato lo scorso 18 dicembre, il Rendiconto consolidato, comprensivo dei risultati del Consiglio regionale, che nell’ambito regionale –come ha spiegato lo stesso Di Nunzio- risulta essere l’unico organismo strumentale esistente. Dopo l’intervento del Consigliere Di Pietro, il provvedimento è stato licenziato con i voti contrari dei Consiglieri Manzo, Federico e Sabusco.
La seconda proposta di legge approvata, anch’essa di iniziativa della Giunta Regionale, è stata quella riguardante l’ “Assestamento di bilancio di previsione 2017/2019”.
Anche di questa PdL è stata chiesta da Di Nunzio l’iscrizione e l’immediata discussione, oltre ad essere da questi illustrata ai Consiglieri.
“L’Assestamento –ha spiegato il Presidente della I Commissione- si è reso necessario giacché con il Rendiconto generale si è proceduto alla determinazione dei residui attivi che necessitavano di adeguamento contabile”. “In particolare –è stato precisato- sono state operate variazioni tecniche riguardanti: il fondo sanitario regionale; l’istituzione di un capitolo di spesa per consentire i pagamenti a fronte di ordinanze, sentenze e decreti ingiuntivi per un ammontare di 9.350.972 Euro; le variazioni in aumento per le entrate a libera destinazione che hanno permesso di effettuare nuove spese di investimento per un ammontare di 3.408.497 Euro”.
La PdL è stata approvata con i voti contrari dei Consiglieri Iorio, Sabusco, Manzo e Federico.
Il Consiglio Regionale ha anche approvato un ordine del giorno, a firma dei Consiglieri Di Pietro e Lattanzio, dal primo illustrato all’Aula, inerente il mancato pagamento della mobilità in deroga per varie mensilità della platea dei 1744 lavoratori interessati.
L’OdG riassorbe la mozione di pari oggetto presentata dal Consigliere Petraroia, che è stata
discussa oggi in Aula in prosieguo rispetto alla seduta precedente.
Con il provvedimento votato all’unanimità l’Assemblea impegna il Presidente della Giunta e
l’Assessore alle Attività produttive a “intraprendere ogni iniziativa utile tesa alla verifica della possibilità tecnico-giuridica di precedere al pagamento del trattamento della mobilità in deroga e alla riformulazione della D.G.R. n. 638/16 e 114/17, attivando ogni utile interlocuzione necessaria con INPS il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali”.
Sono intervenuti nel dibattito e per dichiarazione di voto i Consiglieri Petraroia, Lattanzio,
l’Assessore Veneziale e il Presidente Frattura.
L’Assise, infine, ha approvato all’unanimità una mozione a firma dei Consiglieri Iorio, Fusco
Perrella e Cavaliere, illustrata all’Aula dal primo firmatario, che impegna il Presidente della Giunta a “verificale la possibilità che l’ASREM proroghi i rapporti di lavoro flessibile (contratti a tempo determinato, Co.Co.Co., Co.Co.Pro, lavoratori socialmente utili, contatti di formazione-lavoro) a prossima scadenza per i lavoratori appartenenti all’area sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa che hanno i requisiti per l’ammissione alle procedure di stabilizzazione, nel processo da avviare nel rispetto delle disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 75/2017 e fino alle conclusioni delle stesse”.
Sono intervenuti sull’argomento i Consiglieri Iorio e Manzo. Ha concluso il dibattito il Presidente della Giunta Frattura.

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