Centro Covid a Larino? Arcuri risponde a Giustini: non è possibile ma si potenziano le tre strutture a Campobasso, Termoli e Isernia

Dall’inizio della pandemia, abbiamo assistito al botta e risposta tra Toma e Giustini, alle dimissioni del Commissario ad Acta, respinte dal Governo, a un nuovo “dialogo” a suon di note e comunicati stampa tra Giustini, Toma e Arcuri.

Il presidente della Regione Molise, Donato Toma, in qualità di soggetto attuatore degli interventi urgenti di protezione civile per l’emergenza da Covid-19, ha emesso il 16 gennaio un decreto con il quale stabilisce che il Commissario ad Acta per la sanità, Angelo Giustini, “al fine di assicurare il coordinamento dei compiti a lui attribuiti con le funzioni del Governatore, provveda ad informarlo preventivamente in ordine ai provvedimenti in corso di adozione riguardanti attività sanitarie connesse all’emergenza Covid, trasmettendo il relativo schema”.


Dopo l’ultimatum del presidente ,arriva la lettera da Roma, in risposta alle richieste dello stesso Giustini.
Il commissario nazionale della Protezione Civile, Arcuri, informa Toma e Giustini che l’ospedale di Larino, scartato in un primo momento, non può diventare centro Covid, costerebbe troppo e l’appalto per l’ex Ospice del Cardarelli è già stato programmato, la richiesta è tardiva.


Ma Arcuri rimarca anche la carenza di posti letto in terapia intensiva, lamentata da Giustini. Per questo ha annunciato l’invio di tre moduli, completamente attrezzati con posti letto per terapia intensiva a Campobasso, termoli ed Isernia, oltre al personale sanitario che affiancherà quello già impegnato nelle strutture ospedaliere del Molise.

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