L’approfondimento/Il gran bordello della sanità molisana. L’Asrem non conosce il numero dei suoi dipendenti!

asrem cbIl sistema sanitario molisano è organizzativamente marcio – Per l’Asrem lavora un molisano ogni 100  e ci sono ben 750 dirigenti – Eppure il tavolo tecnico non riesce a sapere con precisione quanti sono i suoi dipendenti.

Le polemiche sulla sanità molisana sono alle stelle. Morti per mancanza di specialisti, pronto soccorso sguarniti, ambulanze arrugginite. C’è di tutto. Ma la sanità molisana è al momento per lo più terreno di cronaca, purtroppo a volte anche cronaca nera, di convulsioni politiche, a volte interne alla stessa maggioranza al governo, di buoni propositi e di lettere aperte. Pochi cercano di spiegare perché si è creato questo caos, perché la sanità molisana si sta progressivamente disarticolando, perché la salute dei cittadini di questa regione è ogni giorno di più a rischio.Questa testata da tempo sta analizzando i conti della sanità molisana, inclusa quella privata (vedi le sorprese del bilancio della Fondazione Giovanni Paolo II) perché è da lì che si può capire come tutto vada a rotoli.

La sanità molisana, la principale azienda regionale, con quasi quattromila dipendenti diretti ed un indotto di migliaia di operatori e lavoratori è infatti stata pensata per non avere i conti in ordine. In tempi di vacche grasse l’occupazione della politica temeva la partita doppia,i conti trasparenti perché potevano uscire tutte le magagne, gli sprechi, i soldi buttati che il sistema presentava. In tempi di vacche magre però, quando strutture terze (il governo nazionale e i suoi tecnici) cominciano a spulciare i conti, il sistema si rivela in tutta la sua pochezza, il suo disordine. La sanità molisana è un vero e proprio bordello, pieno di stanze chiuse a chiave dove si registrano porcherie inenarrabili. Quello che stupisce è come il nuovo governo regionale, ovviamente incolpevole di quanto accaduto negli ultimi venti anni, abbia deciso di proseguire, senza soluzione di continuità questa gestione insensata di un bilancio da 500/600 milioni di euro l’anno. Stupisce come un uomo d’impresa e di business, come il Presidente della Regione e Commissario per la Sanità, Paolo Frattura non abbia deciso, dopo qualche nanosecondo di osservazione del bilancio dell’Asrem e della sanità molisana, di denunciare uno stato di cose insopportabile, azzerare tutto e ripartire da capo su basi più sane. Come vedremo in questo ed in altri articoli la sanità molisana è sostanzialmente irriformabile nella sua configurazione attuale e necessita di uno shock profondo per poter evitare nuove morti inspiegabili, nuovi attentati alla salute e alla tranquillità psicologica dei molisani. E’ l’organizzazione che è marcia, completamente marcia. Non puoi avere 95 dirigenti amministrativi e non protocollare nemmeno le fatture in arrivo o, addirittura, non sapere nemmeno quanti lavoratori hai alle tue dipendenze. La sanità molisana ha al suo interno risorse umane preziose, eccellenti professionalità e grandi risorse di esperienza e di capacità di cura ma inquadrate in questa fallita organizzazione aziendale le stesse sono destinate a svanire, a non essere valorizzate o apprezzate. Sono inesorabilmente destinate a non poter servire adeguatamente i cittadini, cosa per la quale pure sono attrezzati.  Fatta questa premessa cerchiamo adesso di far capire plasticamente perché la sanità molisana è un bordello. Il vademecum è il tavolo di analisi istituito al ministero, meglio conosciuto come tavolo Massicci. Lì c’è più o meno tutto, ed è una lettura di grande e sorprendente profondità. Andiamo quindi con ordine. Partiamo in questo articolo dal costo del personale. A luglio i tecnici del ministero rilevano quanto segue: “il costo del personale dipendente a tempo determinato e indeterminato è pari a 203,460 mln di euro con una diminuzione di circa 5,8 mln di euro rispetto al consuntivo 2011. Il personale sanitario dipendente risulta in diminuzione di 7,8 mln di euro rispetto al consuntivo 2011, mentre il costo del personale non sanitario dipendente risulta in aumento di 2 mln di euro. Si ricorda che il costo del 2011 ricomprendeva anche il costo per l’incentivo all’esodo di cui, Tavolo e Comitato hanno più volte chiesto dettagli non pervenuti. Tavolo e Comitato rinnovano la richiesta”. Spieghiamo. Il baraccone Asrem per il personale dipendente spende 203 milioni di euro, 400 miliardi delle vecchie lire. Ricordiamo che l’Asrem conta su oltre 750 dirigenti su una forza lavoro di quasi 3800 persone, cioè ogni dirigente dirige a stento 4 persone. Un esercito di generali che comanda un manipolo di soldati. In pratica un molisano ogni 100 lavora all’ Asrem. Il tavolo rileva poi che il costo del lavoro è diminuito ma si tratta di una diminuzione solo apparente. Nel 2011 erano stati contabilizzati infatti gli esodi incentivati, ossia un gruppo di persone, per lo più dirigenti che hanno cessato il loro rapporto con l’Asrem in cambio di una congrua somma. In media si tratta di somme superiori ai 100.000 euro e quindi il risparmio di 5,8 milioni di euro del 2012, quando non ci sono state queste elargizioni, è per lo più fittizio. Non solo. Il costo del personale non sanitario è comunque aumentato di 2 milioni di euro. Non solo. Il Commissario alla Sanità, come riporta il tavolo, non ha comunicato se sono stati interrotti tutti quei rapporti di collaborazione (co.co.pro.) che in pratica sono dipendenti mascherati. Il tavolo tecnico ne aveva chiesto la chiusura al 31 dicembre 2012 ma la Regione non aveva fatto sapere, a luglio, ancora niente. E queste voci sono comunque ulteriori costi che si aggiungono alle voce spese per il personale. Ma adesso entra in azione lo squadrone dei 95 dirigenti amministrativi, capeggiati da uno o più (al momento tra un Tar e un Consiglio di Stato non si sa bene) direttori generali Asrem. Sentite cosa scrive il tavolo tecnico. “L’Asrem ha comunicato, in data 04.07.2013, a seguito di una richiesta di chiarimenti, di aver parzialmente rettificato i dati inviati in prima istanza. In particolare sono stati rettificati i dati relativi alle cessazioni che nell’anno 2012 sono state pari a 114 unità, mentre il numero complessivo delle assunzioni è stato effettivamente pari 8 unità. Tali unità sono state assunte “per mobilità per compensazioni, per assunzione per sentenza, per assunzione ufficio di collocamento categorie protette”. Il saldo del turn over del personale è, di conseguenza, pari a 106 unità cessate nel 2012. L’advisor segnala che l’azienda ha avviato un processo di riconciliazione e rettifica dei dati del personale delle annualità pregresse al fine di normalizzare e consolidare i relativi flussi di rilevazione”. E poi il colpo finale. “Tavolo e Comitato, nel rilevare le difficoltà dell’azienda nella rilevazione dei dati relativi al personale, chiedono informazioni alla struttura commissariale circa il rispetto del blocco totale del turn over nell’azienda.” Cioè come si dice a Roma “famose a capì”: tu spendi 203 milioni di euro per il personale, tu hai 95 dirigenti amministrativi e non sai nemmeno quanti dipendenti hai, né con precisione quanto ti costano? Tu per 203 milioni di euro non solo devi sapere quanti dipendenti hai e quanto ti costano ma devi conoscere a memoria tutti i loro codici fiscali, la data di nascita. la residenza il curriculum e pure l’oroscopo del giorno. Altrimenti, come direbbe un altro comico di Zelig, “MUORI!”.
(1/continua)

Commenti Facebook