Sequestrate a Fini due polizze vita da un milione di euro

Il sequestro rientra nell’indagine per cui l’ex presidente della Camera è indagato per concorso in riciclaggio. Per gli investigatori della guardia di finanza la vendita della casa a Montecarlo fu decisa da Gianfranco Fini “nella piena consapevolezza” delle condizioni concordate con Francesco Corallo ed i Tulliani. I legali: “Impugneremo il provvidemtno al Tribunale del Riesame”

di MARIA ELENA VINCENZI www.repubblica.it

Sequestrato un milione di euro in polizze vita a Gianfranco Fini. Lo ha fatto il Gico della Guardia di Finanza su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Roma nell’ambito dell’inchiesta che vede l’ex presidente della Camera e tutti i parenti di sua moglie indagati per vari reati tra cui anche il riciclaggio per una serie di “affari” con il re dei videopoker Francesco Corallo.

Appena pochi giorni fa, Repubblica aveva pubblicato le motivazioni con le quali il tribunale del Riesame della capitale aveva confermato il sequestro di una serie di beni ai Tulliani, Elisabetta (moglie dell’ex leader di An), Giancarlo (fratello) e Sergio (padre). I magistrati, nelle loro motivazioni scrivevano nero su bianco che Fini e la compagna “erano ben a conoscenza” della provenienza del denaro di Corallo.

Ed è dello stesso avviso anche il giudice per le indagini preliminari Simonetta D’Alessandro che, in quasi cento pagine di provvedimento, ripercorre tutta la storia che ha portato al coinvolgimento dell’ex leader di Alleanza Nazionale.

Riprendendo alcuni stralci dell’interrogatorio di Fini davanti al procuratore aggiunto Michele Prestipino e al pubblico ministero Barbara Sargenti, il giudice chiosa: “Fini, negando tutte le contestazioni mosse ritiene che il suo coinvolgimento sia frutto della dichiarazioni false di Amedeo Laboccetta e delle millanterie di Giancarlo Tulliani nei confronti suoi e della sorella Elisabetta per accreditarsi con Francesco Corallo. Ebbene – continua il gip – si tratta di una negatoria del tutto inverosimile”.

Una storia che ha a che fare anche con la casa di Montecarlo, un immobile di Alleanza Nazionale, che per un giro immobiliare finì nella mani del cognato di Fini, Giancarlo Tulliani. Vicenda che segnò, di fatto, la fine politica di Fini.

Secondo gli inquirenti il sequestro di oggi trova fondamento nella “centralità progettuale e decisionale” assunta da Fini nella vicenda. Per gli investigatori della guardia di finanza, l’operazione di vendita dell’appartamento di Montecarlo, ceduto da Alleanza Nazionale alle società offshore Printemps e Timara, riconducibili a Giancarlo e Elisabetta Tulliani, fu realizzata “alle condizioni concordate con Francesco Corallo ed i Tulliani” e decisa da Gianfranco Fini “nella piena consapevolezza di tali condizioni”.

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