Raúl Castro, un’ora con il Papa. Poi da Renzi: “Che errore mettere Cuba tra i Paesi terroristi”

Il leader cubano: “Ho ringraziato il Santo Padre per il suo contributo al riavvicinamento fra Cuba e gli Stati Uniti”. “Colpito da Francesco: se continua così torno alla Chiesa”  da repubblica.it

Papa Francesco e il presidente cubano Raúl Castro in un faccia a faccia di circa un’ora. La visita in forma strettamente privata è avvenuta nello studio del Pontefice nell’aula Paolo VI. Al termine dell’incontro, il Pontefice ha accompagnato il presidente cubano e c’e stata la stretta di mano tra i due. Un preludio di quello che avverrà a settembre quando il Pontefice farà tappa nell’isola caraibica. Nei rapporti tra Castro e la Santa Sede, il ruolo che il Pontefice argentino ha avuto nel riavvicinamento tra Cuba e gli Stati Uniti. Tanto che il leader cubano, uscito dall’incontro ha detto: “Ho ringraziato il Santo Padre per il suo contributo al riavvicinamento tra Cuba e gli Stati Uniti”. E più tardi ha lasciato tutti stupiti affermando: “Sono rimasto molto colpito dalla saggezza e modestia del Papa. Se continua così tornerò alla Chiesa cattolica. Io sono del partito comunista che non ha mai ammesso i credenti, anche se ora si sono fatti passi avanti”
Poi l’incontro e la conferenza stampa con Renzi. Temi più politici, e nella conferenza stampa un accenno ai diritti umani per poi tornare al disgelo e concludere: “Noi non avremmo mai dovuto essere inclusi nella lista dei paesi terroristi. Forse il prossimo 28 maggio il Senato degli Stati Uniti ci toglierà da questa famosa lista”. Qualche ora più tardi, arriva sui social il commento all’incontro del premier italiano.

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